E’ successo al liceo artistico De Nittis-Pascali durante l’ora di supplenza. Nessun provvedimento contro il ragazzo: “Non avrebbe valore educativo”.
Bari – E’ successo tutto all’improvviso e senza alcun motivo apparente. Il prof era sull’uscio dell’aula che chiacchierava con una collega poco prima di entrare a fare una lezione di supplenza quando uno studente con disabilità gli ha sferrato un pugno in pieno volto, procurandogli il distacco della retina. Ambulanza e polizia sono arrivati nella sede scolastica, il liceo artistico “De Nittis-Pascali” di Bari, per soccorrere il docente. Il fatto è accaduto il 22 aprile ma è stato reso noto solo ora.
Per il ragazzo, a parte una nota sul registro elettronico, non sono stati presi provvedimenti disciplinari né è stata sporta denuncia in considerazione del suo stato. Il motivo è chiaro: “Parliamo di un ragazzo disabile, con un percorso differenziato, questo significa che ha un programma alternativo – spiega la dirigente scolastica Santa Ciriello – il ragazzo oltre ad avere un docente di sostengo ha anche un educatore, presente soltanto in caso di gravità. Non è facile gestire ragazzi con problemi comportamentali che arrivano perfino a lanciare sedie”.
Il liceo artistico De Nittis – Pascali conta 97 studenti diversamente abili su circa 1200 studenti ed è fra le scuole con il numero più alto nel barese. Fra loro c’è chi soffre di disturbi gravi del comportamento ed esplode in condizioni di stress e frustrazione. “È una situazione molto delicata – sottolinea la dirigente – Ma come si fa a prendere un provvedimento disciplinare nei confronti di un ragazzo disabile? Che valore educativo avrebbe?”.
Le aggressioni che preoccupano la preside, seppure non fisiche, sono altre però. Ovvero i genitori che tendono a prevalere sui docenti. Come una madre adirata perché secondo lei una professoressa aveva deciso di bocciare il figlio a priori anche se quest’ultimo “aveva preso già 8 note disciplinari”. “C’è una difficoltà di comunicazione per cui i genitori pendono dalle labbra dei figli. I docenti non possono ricevere intimidazione da genitori agli sgoccioli della fine della scuola” conduce la preside.