Bandecchi show: “Ritiro le dimissioni da sindaco, città in mano agli incapaci”

L’atto di revoca è stato protocollato in Comune: il leader di Alternativa Popolare resta al suo posto e pensa anche alle elezioni europee.

Terni – “Tutto merito dell’opposizione”. Così Stefano Bandecchi, sindaco della città umbra, commenta così la sua ennesima giravolta. Dimissioni o non dimissioni? Questo è il problema, ma il primo cittadino in preda al suo usuale show decide – ameno per ora – di ritirare le dimissioni. “C’é stata una situazione molto particolare, prima l’opposizione, appunto, che ha fatto di tutto per convincermi e c’é riuscita perfettamente: non si può lasciare una città in mano a degli incapaci totali”. E ancora: “I miei concittadini mi hanno chiesto di non dimettermi. Mi hanno stretto la mano, la maggior parte di quelli che sono venuti mi hanno detto di non avermi votato eppure mi hanno chiesto di restare perché con me la città sta cambiando faccia solo grazie a me”.

Un atto di revoca protocollato in Comune, dopo giorni di tiritera. Aveva a disposizione venti giorni di tempo per decidere se confermare oppure non le proprie dimissioni da sindaco, ma alla fine dopo una settimana ha deciso: Bandecchi ritira le dimissioni che aveva rassegnato lo scorso 8 febbraio dopo averle comunicate in un video su Instagram e rimane così alla guida del comune umbro. Il fondatore dell’Università degli Studi “Niccolò Cusano” è tornato sui propri passi. Un dietrofront inviato al presidente del Consiglio comunale e quindi protocollato.

Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi

Ma quale era stato il motivo delle dimissioni? Bandecchi voleva “rimettere in riga” a Terni il suo partito, Alternativa Popolare, in un capoluogo di provincia dove può contare su un’ampia maggioranza in consiglio comunale, oltre che sull’appartenenza di tutti i membri della giunta. Ma i suoi non erano d’accordo e avevano replicato che sarebbe stato sottoscritto un documento in cui gli si chiedeva di restare, rinnovando l’impegno a fronte di alcuni pericolosi “scricchiolii” del partito. Il giorno dopo erano arrivate anche le dimissioni del coordinatore provinciale di Ap, Lorenzo Filippetti, ma il sindaco aveva tenuto duro, in polemica con le opposizioni.

E ora che ha deciso – si spera definitivamente – Bandecchi resta alla guida di Terni. Non lascia, anzi raddoppia, puntando alle elezioni europee: “Mi sto occupando delle candidature. L’emendamento di FdI che andrà presto in discussione ci obbliga a raccogliere 180mila firme per poterci candidare. Una decisione antidemocratica, a pochi mesi dalle elezioni”.

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