Quattro fermati dai carabinieri: hanno tra i 35 e i 53 anni. Riconsegnati 200 oggetti in oro e argento rubati in ben 7 colpi.
Firenze – All’esito di un’importante operazione tesa al contrasto dei furti in abitazione, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Firenze, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno recuperato e restituito alle vittime circa 200 oggetti in oro e argento che erano stati rubati nel corso di sette episodi di furti messi a segno nei comuni di Impruneta, Bagno a Ripoli, Scandicci, Cerreto Guidi e Prato.
Le indagini, avviate a ottobre 2024 a seguito di una denuncia di furto in abitazione presentata da una cittadina residente a Fiesole (FI), erano culminate alla fine di novembre scorso nell’esecuzione di quattro fermi di indiziato di delitto da parte della polizia giudiziaria nei confronti di altrettanti uomini, di età compresa fra i 35 e 53 anni, accusati di aver formato un’associazione a delinquere specializzata in furti in abitazione.
I fermati, tutti italiani, erano stati bloccati dai militari all’interno di un Bed & Breakfast di Follonica (GR), località scelta dalla presunta banda come base operativa per i colpi in Toscana. Come comunicato all’indomani delle udienze di convalida, i Carabinieri erano riusciti, al momento dell’irruzione, a recuperare parte della refurtiva sottratta dagli indagati e a sequestrare le vetture in loro uso, tra cui un SUV di grossa cilindrata (circa 500 cv).
Consapevoli della presenza di altri oggetti preziosi nella disponibilità del sodalizio, i militari del Nucleo Operativo hanno deciso di approfondire gli accertamenti. All’inizio di gennaio 2025, a seguito di serrate indagini, hanno rinvenuto – sotterrati in alcune aree rurali del Comune di Follonica – ben 200 oggetti tra preziosi in oro e articoli di argenteria, che sono stati restituiti alle vittime. Tra gli oggetti recuperati, anche un casco autografato da Valentino Rossi, 9 volte campione del mondo, già rinvenuto durante l’esecuzione dei fermi.
Si evidenzia, infine, che dopo i pronunciamenti dell’Autorità Giudiziaria di Grosseto, le misure cautelari sono state rinnovate dal G.I.P. di Firenze, e le successive indagini hanno portato al rinvenimento della preziosa refurtiva, ora restituita alle vittime. La colpevolezza degli indagati dovrà essere accertata nel corso del processo e, per gli stessi, vige la presunzione di innocenza.