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Bambino morto nel pozzo a Palazzolo Acreide, perizie in corso: slitta l’autopsia

Indagati per la tragedia 6 educatori e il proprietario del terreno. Fondamentale chiarire la dinamica e le tempistiche dei soccorsi. La mamma di Vincenzo: “Il mio cuore si è fermato insieme al tuo”.

Siracusa – E’ slittata a settimana prossima l’autopsia sul corpo di Vincenzo, il bambino di 10 anni morto venerdì dopo essere caduto in un pozzo artesiano nel Siracusano. Il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, ha deciso di compiere personalmente un sopralluogo nell’azienda agricola in contrada Falabia, a Palazzolo Acreide, nel Siracusano, dove si è consumata la tragedia. Quindi la salma del piccolo resta sotto sequestro e sarà restituito ai genitori per la celebrazione del rito funebre solo quando sarà concluso l’esame autoptico, inizialmente previsto per oggi ma “saltato” all’ultimo momento per consentire le perizie.

Il luogo della tragedia

Insieme al procuratore, partecipa al sopralluogo anche il comandante dei carabinieri di Siracusa, Gabriele Barecchia, che coordina le indagini dei militari per omicidio colposo, centrate sulle presunte responsabilità del titolare dell’impresa, nonché a capo dell’Anffas, la cooperativa che si occupa di bambini disabili organizzatrice del campo estivo in cui c’era Vincenzo, e degli altri operatori.

Al momento, per la tragedia ci sono 7 indagati per omicidio colposo: si tratta dei sei educatori e del proprietario del terreno dove si trova il pozzo artesiano, profondo circa 15 metri: un atto dovuto per disporre l’autopsia come atto irripetibile.

Gli educatori accompagnavano il bambino e altri venti ragazzi, alcuni disabili, durante una visita a una fattoria didattica nell’ambito di un campo estivo organizzato dalla Fondazione Anffas “Doniamo Sorrisi”. Il proprietario del terreno è anche presidente della Onlus. La posizione della volontaria che si è calata nel pozzo per soccorrere il bambino è ancora al vaglio della Procura.

I soccorsi nel giorno della tragedia

La dinamica della tragedia non è ancora chiara. La procuratrice di Siracusa, Sabrina Gambino, e il sostituto Davide Viscardi, hanno eseguito con i Carabinieri un sopralluogo sul luogo, mentre è ancora da verificare la tempistica dei soccorsi, chi era responsabile della sorveglianza dei bambini e se il pozzo fosse stato messo in sicurezza. Proprio l’autopsia sarà fondamentale per avere nuove e significative informazioni.

I Carabinieri, insieme alla Procura di Siracusa, hanno già iniziato a sentire i bambini che erano presenti all’incidente per accertare la dinamica dei fatti. Le loro versioni sono però discordanti: alcuni affermano che il bambino sia salito sulla botola del pozzo ed è precipitato dopo averla sfondata, mentre altri forniscono un racconto diverso. Nei prossimi giorni saranno interrogati anche i responsabili dell’associazione e gli altri accompagnatori.

La Procura sta inoltre verificando la tempistica dei soccorsi, chi fosse responsabile della sorveglianza dei bambini e se il pozzo fosse adeguatamente messo in sicurezza. Si indaga anche sulla testimonianza di Salvatore La Rosa, un residente della zona, che sostiene che il bambino sia stato in grado di parlare con i genitori dopo la caduta e che i soccorsi siano arrivati solo dopo due ore. Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha però precisato che i vigili del fuoco di Palazzolo Acreide sono giunti alla Contrada Falabbia in poco più di dieci minuti dalla chiamata. Si sono calati immediatamente nel pozzo recuperando la ragazza, mentre purtroppo nulla hanno potuto fare per salvare il bambino.

La tragedia ha sconvolto la comunità di Palazzolo Acreide e tutta la Sicilia. I genitori del bambino, che hanno altri due figli, chiedono giustizia. “Il mio cuore si è fermato insieme al tuo cuore in quel maledetto pozzo, ti amo Vincenzo mio”, ha scritto la mamma del bambino su Facebook. I prossimi giorni saranno cruciali per le indagini, che dovranno chiarire la dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità.

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