Stop al provvedimento che omologava d’ufficio gli apparecchi post-2017. Caos sulle multe, rischio stangata estiva: Codacons e Assoutenti all’attacco.
Roma – Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), su indicazione del vicepremier Matteo Salvini, ha sospeso lo schema di decreto che avrebbe dovuto regolamentare l’uso degli autovelox in Italia. Il testo, già trasmesso a Bruxelles per il vaglio Ue, è stato congelato “per ulteriori approfondimenti,” lasciando in stand-by una riforma attesa da 33 anni. La decisione, annunciata oggi, rinvia la soluzione al caos generato dalla sentenza della Cassazione del 18 aprile 2024, che ha dichiarato nulle le multe di autovelox non omologati, alimentando migliaia di ricorsi.
Il decreto prevedeva l’omologazione automatica di tutti i dispositivi approvati dopo il 13 giugno 2017, con l’obiettivo di stabilizzare il sistema di rilevamento della velocità e arginare l’ondata di contenziosi. Ora, con lo stop, si apre un limbo normativo: gli apparecchi pre-2017 rischiano di essere spenti, i Comuni temono una paralisi, e gli automobilisti restano nel dubbio. “Un rinvio che allunga l’agonia,” tuona il Codacons, mentre Assoutenti avverte: “Rischio stangata estiva in arrivo.”
Cosa prevedeva il decreto
Il provvedimento, composto da sette articoli e un allegato tecnico, mirava a uniformare requisiti, omologazione, taratura e verifica dei dispositivi per il controllo della velocità, come previsto dall’art. 142 del Codice della Strada. Il cuore della riforma era l’articolo 6 sulle disposizioni transitorie: gli autovelox approvati dal decreto ministeriale 282/2017 sarebbero stati omologati d’ufficio. Tra questi, 12 modelli—dal Velocar Red&Speed Evo M (2017) al Celeritas Mse 2021 (2024)—avrebbero continuato a operare senza intoppi, dalla prossima estate. Una mossa pensata per sanare il passato e garantire la validità delle sanzioni.
La sentenza della Cassazione aveva infatti messo in crisi il sistema: senza omologazione formale, anche gli apparecchi approvati erano a rischio annullamento. Il decreto prometteva chiarezza, ma lo stop del Mit rimescola le carte.
Il caos degli autovelox pre-2017
La sospensione crea un problema immediato: il 90% degli autovelox in regioni come il Veneto—approvati prima del 2017—potrebbe essere spento. “Quali conseguenze avrà? E quanto tempo servirà per omologare tutto?” si chiede Luigi Altamura, comandante della Polizia locale di Verona e membro di Anci, in un’intervista al Corriere. Per i Comuni, disattivare gran parte della rete di controllo a ridosso dell’estate sarebbe una rivoluzione logistica e finanziaria, con apparecchi fermi e sanzioni a rischio annullamento.

Gli automobilisti, d’altro canto, vedono prolungarsi l’incertezza. “Gli enti locali useranno apparecchi non omologati, e i multati continueranno a fare ricorso,” denuncia il Codacons. L’associazione ricorda che l’eccesso di velocità resta tra le prime cause di incidenti stradali: “Serviva un decreto per fermare il caos normativo, non per rimandarlo.”
Le reazioni: “Un tavolo urgente”
Assoutenti va oltre, paventando una “valanga di multe estive” su strade vacanziere, spesso presidiate da autovelox “più per fare cassa che per sicurezza.” L’associazione chiede un tavolo tra Mit, Comuni e consumatori: “Il settore è fuori controllo, con contenziosi che costano milioni alle casse pubbliche.” La sospensione, annunciata dopo mesi di promesse—Salvini aveva celebrato il decreto a maggio 2024 su X—riapre una ferita mai sanata.
Intanto, le indagini proseguono. Il Mit non specifica quali “approfondimenti” siano necessari, ma il rinvio potrebbe riflettere pressioni locali o dubbi tecnici sull’allegato del decreto. Per ora, i 12 autovelox post-2017 restano in bilico, e il destino delle multe—vecchie e nuove—dipende da un verdetto che tarda ad arrivare.
Cosa c’è da sapere ora
- Autovelox omologati: I modelli post-2017 non sono ancora ufficialmente validi senza decreto.
- Ricorsi: Le multe di apparecchi non omologati restano impugnabili, con successo quasi certo.
- Comuni: Rischiano di spegnere dispositivi storici, perdendo introiti e controllo.
- Automobilisti: Nessuna chiarezza sulle sanzioni future, specie in estate.
La “giungla degli autovelox” denunciata da Salvini resta intatta. E mentre il Mit tace sui tempi, il Codacons avverte: “Ogni giorno di ritardo è un giorno di confusione in più sulle strade italiane.”