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Autovelox, più controlli e meno libertà per i Comuni: ecco cosa cambia con le nuove regole

In vigore il nuovo decreto: limiti precisi sulle distanze, obbligo di segnaletica e niente gestione esterna. Ecco cosa cambia per gli automobilisti e le amministrazioni locali.

Roma – È entrato in vigore il decreto Autovelox, che impone una stretta sull’utilizzo dei dispositivi di rilevazione della velocità. L’obiettivo è duplice: garantire maggiore sicurezza stradale ed evitare che gli autovelox vengano utilizzati solo come strumenti per fare cassa. Il decreto introduce distanze minime, criteri di installazione più rigidi e nuove regole per la gestione da parte dei Comuni.

Dove si possono installare gli autovelox

I nuovi autovelox potranno essere posizionati solo in tratti stradali con incidenti gravi o velocità medie elevate, oppure nei casi in cui non sia possibile contestare immediatamente l’infrazione. Si tratta di condizioni obbligatorie che vanno documentate e motivate.

Le nuove distanze obbligatorie

Il decreto stabilisce regole precise per evitare abusi e garantire la correttezza del rilevamento:

  • 200 metri di distanza minima tra il segnale del limite di velocità e l’autovelox su strade ad alto scorrimento,
  • 75 metri su tutte le altre strade;
  • 500 metri di distanza tra due autovelox, che salgono a 1 km sulle strade ad alto scorrimento;
  • Almeno 3 km tra dispositivi diversi su strade extraurbane e 1 km su quelle locali;
  • In autostrada, tra due autovelox devono esserci almeno 4 km.

Inoltre, ogni dispositivo deve essere preceduto da un cartello che impone il limite di velocità posto almeno a 1 km di distanza.

Autovelox, cosa cambia per i Comuni

I Comuni non potranno più installare liberamente le macchine per il rilevamento della velocità. Dovranno ottenere un accordo preventivo con le Prefetture e con le altre amministrazioni locali. Inoltre, la gestione sarà affidata solo alle forze di Polizia, escludendo ogni tipo di appalto a società private.

In sostanza, il nuovo decreto punta a ripristinare la fiducia degli automobilisti nei controlli stradali, restituendo agli autovelox la loro funzione preventiva e dissuasiva. I Comuni dovranno adeguarsi a una normativa più restrittiva, ma più trasparente e coerente con gli obiettivi di sicurezza.

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