Autonomia, il Comitato promotore: “Rispetto per la sentenza, ma restiamo convinti delle nostre ragioni”

Dopo la decisione della Consulta: “Abbiamo raccolto oltre 1 milione e 300 mila firme in pochi mesi. In tanti ci hanno sostenuto”.

Roma – “La Corte costituzionale ha giudicato inammissibile il quesito sull’Autonomia differenziata. Come Comitato promotore del referendum per l’abrogazione della Legga Calderoli rispettiamo, ovviamente, la sentenza, pur rimanendo convinti delle ragioni che abbiamo difeso nell’udienza del 20 gennaio”. Così il
Comitato promotore del referendum sull’Autonomia differenziata in un comunicato. “Le motivazioni che hanno spinto il Comitato a promuovere la consultazione referendaria non si esauriscono con la decisione della Consulta. Abbiamo raccolto oltre 1 milione e 300 mila firme in pochi mesi durante l’estate, un risultato che conferma il sostegno alle nostre posizioni”, sostengono i promotori.

Per il Comitato, il progetto di autonomia differenziata rappresenta un serio rischio per l’unità del Paese e “potrebbe aumentare le disuguaglianze sociali e territoriali. Continueremo a batterci per impedire la frantumazione del Paese – dichiarano – e per difendere la coesione sociale e la giustizia. Si tratta di pericoli più che mai attuali, viste le reazioni di diversi esponenti del Governo e della maggioranza, che sembrano considerare la decisione della Corte come un via libera al progetto che, invece, ha già subito una dura censura da parte della stessa Consulta, con la sentenza che ha stabilito l’incostituzionalità di parti molti significative della legge in questione”.

Una sentenza “che va rispettata e applicata con rigore. Per quanto ci riguarda, – concludono – non abbiamo alcuna intenzione di disperdere il patrimonio di passione e partecipazione che abbiamo costruito, e che intendiamo far vivere dando continuità all’impegno per la difesa dell’unità nazionale, per la giustizia e per la coesione sociale”.

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