Tredici i ragazzini coinvolti. Condannato in primo grado a 10 anni, la sentenza è stata annullata e il processo è ricominciato da capo.
Trieste – Aveva fatto molto discutere l’annullamento della sentenza, e il processo da rifare, nei confronti dell’ex allenatore del San Luigi Calcio, che era stato condannato a 10 anni in primo grado per atti sessuali nei confronti di 13 giocatori minorenni della squadra, sono stati revocati anche gli arresti domiciliari. Lo aveva deciso la Corte d’Appello di Trieste il 15 maggio scorso, ribaltando il verdetto di primo grado. E ora, dopo l’annullamento della sentenza di condanna a dieci anni di reclusione per vizio procedurale, è ricominciato ieri il processo all’ex allenatore. Lo scrive il quotidiano Il Piccolo.
Ieri all’udienza davanti al gup Flavia Mangiante l’uomo non si è presentato. Nel frattempo è tornato libero (era agli arresti domiciliari) dopo l’annullamento della condanna. L’accusa è di violenza sessuale aggravata dalla minore età delle vittime e dall’abuso del rapporto di prestazione d’opera. Quest’ultima aggravante è stata contestata dalla difesa dell’allenatore. Contestazione che, in caso di accoglimento da parte del Gup, impedirebbe al San Luigi Calcio di costituirsi parte civile. Si sono invece costituiti parte civile i tredici ragazzini con le rispettive famiglie. La prossima udienza è stata fissata per il 16 maggio.