Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, attesa la sentenza per Alessandro Impagnatiello, che rischia l’ergastolo.
Milano – Oggi, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è attesa la sentenza del processo ad Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi. Il caso, giudicato dalla Corte di Assise di Milano, è diventato un simbolo della lotta contro il femminicidio.
Sui social, la madre di Giulia, Loredana Femiano, ha rilanciato un messaggio della sorella Chiara Tramontano, che richiama l’attenzione sulla necessità di giustizia e cambiamento:
“Giulia è morta in Italia, anche perché siamo un paese che ha paura delle donne. Il 25 novembre grideremo giustizia per Giulia e Thiago, ma lo faremo per tutte le donne che non hanno più voce. Dove c’è giustizia, c’è speranza per le nuove generazioni, affinché possano vivere in un paese in cui non si ha paura di essere donne.”
La famiglia di Giulia ha scelto di affrontare il dolore con dignità e determinazione, trasformando la tragedia in una richiesta collettiva di giustizia e cambiamento sociale. Nel messaggio condiviso sui social, appare anche l’immagine di una spilla con la foto di Giulia e un nastrino rosso con la scritta: “Con voi sempre per sempre.”
L’attesa per il verdetto si carica di significato in questa giornata, unendo il ricordo di Giulia e del piccolo Thiago alla lotta per un futuro in cui le donne possano vivere senza paura.