Un commando ha aperto il fuoco in una sala concerti, poi le fiamme. Tre bambini tra le vittime. L’Fsb: fermate 11 persone tra cui “4 terroristi”: avrebbero passaporti del Tagikistan.
Mosca – Terrore a Mosca, dove un gruppo di uomini armati, in tenuta mimetica, ha fatto irruzione in una sala da concerti nel nord-ovest della capitale aprendo il fuoco sugli spettatori. Secondo alcune testimonianze, gli assalitori avrebbero lanciato anche granate o bottiglie incendiarie e poco dopo l’intero edificio si è trasformato in un rogo. I morti, secondo l’ultimo bilancio sono 133 e diverse decine i feriti. Anche tre bambini sono rimasti uccisi e altri sono feriti. Almeno una decina dei cadaveri sono stati trovati sotto le macerie del teatro, in parte crollato a causa dell’incendio. Ma il bilancio fornito dai servizi di sicurezza interni russi, Fsb, è ancora provvisorio perché alcuni dei feriti sono in gravi condizioni. Le autorità hanno aperto un’inchiesta per terrorismo. Un clima simile a quello che si viveva durante gli attacchi terroristici ceceni degli anni ’90.
La rivendicazione dell’Isis
L’attentato durante la notte è stato rivendicato dall’Isis con un messaggio. Miliziani dello Stato islamico, si legge in un messaggio sul canale Telegram del gruppo jihadista, “hanno attaccato un grande raduno (…) alla periferia di Mosca” e poi si sono “ritirati sani e salvi nelle loro basi”. Una rivendicazione che l’Isis ha ribadito attraverso l’agenzia Amaq del gruppo militante su Telegram, dichiarando che a mettere in atto l’attacco sono stati 4 suoi “combattenti” di cui pubblica le foto.
Intelligence russa Fsb: fermate 11 persone tra cui i 4 terroristi; “Contatti rilevanti con la parte ucraina”
Il direttore dell’Fsb, l’intelligence russa, ha informato il presidente Vladimir Putin del fermo 11 persone, tra cui 4 terroristi, che hanno partecipato all’attacco terroristico nella sala concerti alle porte di Mosca. I quattro terroristi avrebbero avuto con sé armi e passaporti del Tagikistan. I presunti terroristi sarebbero stati rintracciati e fermati nella regione di Bryansk. Secondo i servizi di sicurezza russi, i terroristi “intendevano attraversare il confine tra la Federazione Russa e l’Ucraina” e comunque “avevano contatti rilevanti” con la parte ucraina.
Interrogato uno dei presunti terroristi: avrebbe agito per denaro
Uno degli uomini arrestati con l’accusa di aver partecipato all’attacco terroristico al Crocus City Hall nella regione di Mosca ha dichiarato nel corso di un interrogatorio di aver agito in cambio di denaro. Il video dell’interrogatorio dell’uomo è stato pubblicato sul canale Telegram di Margarita Simonyan, redattore capo di giornali “Rt” e del gruppo mediatico “Rossija Segodnja”.
Il presunto attentatore, nato il 17 settembre 1998, ha detto di essere arrivato in Russia dalla Turchia il 4 marzo, perché gli “sono scaduti i documenti”. L’uomo ha detto di essere stato contattato circa un mese fa da un “assistente di un predicatore” che seguiva su Telegram. Una persona che non ha rivelato la sua identità gli avrebbe offerto una ricompensa per “uccidere delle persone” nella sala concerti, mettendo anche a disposizione le armi da impiegare nell’attacco.
L’uomo ha dichiarato che gli era stata promessa una somma di un milione di rubli (9.974 euro) e ha aggiunto di aver già ricevuto metà del denaro in anticipo sulla sua carta.
La cronaca del terrore
L’attacco è avvenuto la sera di venerdì 22 marzo nel quartiere di Krasnogorsk, fuori e dentro la sala da concerti Crocus City Hall, la più grande di Mosca capace di ospitare oltre 7mila persone e dove stava per esibirsi la rock band Picnic. Un centinaio di persone sono state tratte in salvo da dentro la sala o dal tetto, dove si erano rifugiate e che poi in parte è crollato a causa delle fiamme. Per spegnere l’incendio sono stati fatti alzare in volo alcuni elicotteri.
I quattro assalitori si sono avvicinati armi in pugno verso l’entrata della sala, situata nel salone di un centro commerciale, e hanno sparato a sangue freddo sulle persone uccidendone decine. presi dal panico, in molti si sono accalcati verso l’uscita dell’edificio per sfuggire all’attacco, calpestando secondo alcune fonti persino i cadaveri. Gli assalitori erano riusciti a scappare a bordo di una Renault Symbol bianca. Che poi è stata rintracciata nella regione di Bryansk e i suoi occupanti arrestati.
L’ambasciata italiana si è immediatamente attivata per verificare l’eventuale presenza di connazionali, che al momento non risulta.
Tutti gli eventi di massa e di intrattenimento in Russia sono stati cancellati per i prossimi giorni, mentre sono stati rafforzati i controlli di sicurezza sui mezzi di trasporto pubblici e negli aeroporti.
L’avvertimento Usa su possibili atti terroristici a Mosca
Lo scorso 7 marzo l’ambasciata americana a Mosca aveva messo in guardia i propri cittadini per possibili attentati terroristici nelle 48 ore successive, specie ad eventi affollati come concerti musicali. L’allarme era stato lanciato dopo che, il giorno prima, i servizi di sicurezza interni (Fsb) avevano detto di aver sventato un attacco con armi da fuoco contro i fedeli di una sinagoga nella capitale. L’intelligence russa aveva precisato che l’attentato era stato pianificato da una cellula del Wilayat Khorasan, la branca afghana dell’Isis, apparsa per la prima volta nel 2014, che si pone come obiettivo la fondazione di un nuovo califfato che riunisca vari Paesi asiatici, tra cui l’Afghanistan, il Pakistan, l’Iran ma anche alcune ex repubbliche sovietiche, come il Turkmenistan, il Tagikistan e l’Uzbekistan.
Le minacce di Mosca, la risposta di Kiev
Subito dopo l’attentato, l’ex presidente e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha minacciato: “Se fosse accertato che dietro ci sono terroristi del regime di Kiev, dovranno essere tutti trovati e uccisi senza pietà, compresi i leader dello Stato che ha commesso tali atrocità”. Da Kiev l’Intelligence del ministero della Difesa ha respinto ogni accusa e parlato dell’attacco come di “una provocazione deliberata da parte del regime di Putin”.
Condanna unanime da parte di Onu, Usa, Ue e Italia
Unanime la condanna da parte di Onu, Usa, Ue e dell’Italia. “Il crudele attentato terroristico consumato a Mosca invoca la più ferma condanna. Combattere ogni forma di terrorismo deve essere un impegno comune”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “L’orrore del massacro di civili innocenti a Mosca è inaccettabile. Ferma e totale condanna del Governo italiano a questo efferato atto di terrorismo. Esprimo la piena solidarietà alle persone colpite e ai familiari delle vittime”, ha scritto in una nota il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
I moscoviti in fila per donare il sangue
Centinaia di moscoviti sono in fila fin dalle prime ore del mattino per donare il sangue per i feriti nell’attentato. Secondo il ministero delle emergenze, solo nella prima ora di apertura dei centri hanno donano il sangue “più di 600 persone”. Intanto sui social si diffondono le immagini delle lunghe code davanti ai centri medici indicati dalle autorità per donare il sangue. Attualmente, ci sono 112 persone ricoverate negli ospedali di Mosca e della regione, dopo l’attacco rivendicato ieri sera dallo Stato islamico.
Putin: “Attentato sanguinoso e barbaro. Chi è dietro l’attacco pagherà”
Il presidente russo Vladimir Putin, parlando alla nazione, ha detto che si è trattato di un “attentato sanguinoso e barbaro”: “Identificheremo tutti coloro che
sono dietro a questo atto terroristico e pagheranno per questo. Quattro terroristi sono stati fermati mentre si dirigevano verso l’Ucraina”.
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