Attende 8 mesi per l’esame istologico: esposto del Codacons a Trapani

Mulé, in visita alla signora Gallo, ha ricordato che 3.000 pazienti si sono trovati nelle stesse condizioni per avere il referto.

Trapani – Dopo la mobilitazione della politica, con la visita del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (FI), alla signora Maria Cristina Gallo a Mazara del Vallo, interviene anche il Codacons. La vicenda dell’insegnante di Mazara del Vallo che ha dovuto attendere 8 mesi per l’esito di un esame istologico diventa battaglia di civiltà. Il Codacons ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Trapani “affinché venga fatta piena luce sulle responsabilità di questa grave disfunzione sanitaria”. Chiede inoltre l’intervento immediato del Ministero della Salute e della Regione Siciliana “affinché si ripristini la legalità e si garantisca a tutti i cittadini il diritto a una diagnosi tempestiva, condizione essenziale per la tutela della vita e della salute”.

“Siamo di fronte – afferma in una nota l’associazione – a un caso di malasanità inaccettabile, dove i ritardi nella refertazione degli esami istologici stanno mettendo a rischio la vita dei pazienti. Ogni giorno che passa senza una diagnosi tempestiva può fare la differenza tra la vita e la morte. Non possiamo tollerare che in un Paese civile si debbano attendere mesi per conoscere l’esito di un esame cruciale per la salute dei cittadini. È un fatto gravissimo su cui la magistratura deve fare piena luce”. Il Codacons inoltre fa sapere che si costituirà parte offesa “per garantire giustizia ai pazienti coinvolti e ai loro familiari e per ottenere il risarcimento dei gravi disagi patiti a causa di questi ritardi inaccettabili”.

Giorgio Mulè in visita alla signora Gallo

“Le istituzioni devono intervenire immediatamente per sanare questa vergognosa situazione”, afferma il Codacons, sottolineando come questa vicenda rappresenti “un grave attentato al diritto alla salute dei cittadini”. Il Codacons conclude la nota invitando i pazienti e i loro familiari “a segnalare tutti i casi di ritardi nella refertazione degli esami istologici”. Oggi la signora Gallo “sta combattendo una battaglia contro un tumore che poteva essere diagnosticato in tempo – ha ricordato Mulé – se solo le fosse stato consegnato il referto dell’esame istologico, in seguito a un’operazione, nei tempi normali e non dopo un’incredibile attesa durata ben otto mesi. In questo lasso di tempo il tumore è progredito e ha attaccato vari organi del suo corpo. Nella stessa situazione della signora Gallo ci sono stati almeno 3.000 pazienti della provincia di Trapani che hanno atteso mesi prima di avere il referto, mentre ad oggi ancora più di 200 di loro non lo hanno ricevuto”.

Grazie alla caparbietà della donna, il caso è stato denunciato da Mulè in Parlamento in due diverse interrogazioni a risposta immediata al ministero della Salute, e l’assessore alla Sanità della regione Sicilia, Daniela Faraoni, ha avviato in tutta l’isola un monitoraggio per avere contezza del numero degli esami istologici da svolgere e dei tempi per evaderli. La signora Gallo ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Marsala. Nei giorni scorsi il ministero della salute ha scritto all’Asp di Trapani per avere chiarimenti sui tempi di lavorazione dei campioni istologici. “Entro il 31 marzo c’è l’impegno di chiudere tutti i referti istologici relativi al 2024 e refertare tutti i campioni istologici pervenuti dai presidi ospedalieri del territorio di pertinenza entro il mese di gennaio 2025″ ha risposto il manager dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce.

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