Il sindacalista Lorenzo Tramaglino: “Lavoratori da mille euro al mese chiamati a fronteggiare tecniche d’assalto militari”.
Roma – L’ultimo assalto cinque giorni fa a Sassari: quattro vigilantes feriti e i banditi in fuga con quattro milioni di bottino. “È un mattatoio, per quanto ci riguarda è arrivato il momento delle mobilitazioni”, dice il segretario nazionale del comparto vigilanza privata della Fesica Confsal, Lorenzo Tramaglino. Che aggiunge: “Nei furgoni portavalori ci sono anche 5-6 milioni di euro alla volta e nessuna auto di scorta della polizia affiancata”.
Le guardie giurate in Italia sono oltre sessantamila, lavoratori che non navigano nell’oro, viaggiando ad una media di mille euro al mese, ma che ogni giorno vanno incontro ad un potenziale “far west”, senza la certezza di fare ritorno a casa. “Un problema che è destinato a procrastinarsi – spiega ancora Tramaglino – poiché le tecniche d’assalto diventano sempre più militari e pericolose e in tragedia può finire non solo la guardia giurata, ma anche chi in quel momento si trova nei dintorni”.
La categoria si sente abbandonata al proprio destino, ignorata dallo Stato, e adesso vuole fare sentire la propria voce: “Basti pensare – conclude il sindacalista – che il mezzo portavalori è catalogato come mezzo civile, quindi non può neanche infrangere il codice della strada in caso di situazioni limite“.