Il sindaco Graziano Musella porta la sua solidarietà alla categoria, che in tutta la Regione manifesta arrivando fin sotto il Pirellone.
Assago – Questa mattina il sindaco Graziano Musella e il presidente del Consiglio Giuseppe Romano hanno incontrato agricoltori e allevatori che, nell’ambito della mobilitazione unitaria itinerante che sta coinvolgendo l’intera nazione, hanno fatto tappa ad Assago, fermando i loro trattori davanti al centro commerciale Carrefour. “Siamo qui – hanno detto – per portare la nostra solidarietà a questi lavoratori, per difendere il made in Italy, la sovranità alimentare e la qualità del nostro cibo difendendolo, soprattutto, in quei settori più esposti alle importazioni selvagge dai paesi esterni alla Comunità Europea. Due i fari che ci guidano: la salvaguardia dell’agricoltura italiana e una filiera alimentare controllata che garantisca la qualità del prodotto e di conseguenza che tuteli il consumatore”.
Assago e la Lombardia sono invasi dalla mobilitazione. A Binasco e Cologno al Serio, fino alla sede di regione Lombardia a Milano. È il percorso di alcune decine di trattori riuniti sotto la sigla Agricoltori italiani, che l’anno scorso rimase in presidio per un mese. Due gruppi a bordo dei trattori di Riscatto Agricolo Lombardia si sono piazzati, sulla rotonda di Binasco nei pressi del ristorante McDonald’s e a Ossona. La protesta statica era stata annunciata sui profili social: “Stato di crisi. Ora!”, questo il nome. “Torniamo in mobilitazione per salvare le piccole e medie aziende produttive, il lavoro, il diritto al cibo e a un ambiente sano con campagne e marinerie vive e tutelate – si legge nella locandina -. Chiamiamo i cittadini a difendere la sovranità alimentare, chiediamo che le istituzioni affrontino la crisi delle aziende produttive agricole e della pesca adottando una Dichiarazione di stato di crisi socio economica dell’agricoltura e della pesca attuando misure straordinarie”.
Gli agricoltori del territorio hanno raggiunto in corteo il Pirellone, sede della Regione Lombardia per fare sentire a suon di clacson le loro richieste. Giorni di mobilitazione e di cortei come quelli dello scorso anno, quando anche la Lomellina, cuore pulsante della produzione del riso in Lombardia, fu invasa da oltre 300 macchine agricole. C’era anche Carlo Besostri, presidente di SEED Italia e storico agricoltore lombardo del comparto risicolo che oggi come allora è vicino alla categoria.
“Oggi come un anno fa – sottolinea Besostri – gli agricoltori vogliono risposte concrete sul loro futuro. E oggi più di allora servono garanzie immediate e maggiori tutele dagli eventi climatici estremi, dal caro energia, dalle epidemie come l’aviaria ed altre, e dalla concorrenza sleale del resto del mondo. Gli agricoltori italiani, oltre a condividere le istanze dei colleghi europei, chiedono una maggiore protezione del Made in Italy e lotta senza quartiere alle speculazioni…”.
Ecco che allora gli agricoltori lombardi sono tornati alla carica ad un anno dalle proteste, che dall’Italia erano giunte fino in Europa, a Bruxelles. Dietro la nuova marcia delle macchine agricole c’è la mancanza di risposte del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida alle richieste formulate lo scorso anno. E il bisogno di mettere mano una volta per tutte alla PAC. Il 28 gennaio è stata la data simbolo della ripartenza della protesta, ma da allora sono stati allestiti sit-in, rimasti attivi per giorni, e sono partiti cortei nelle città. La marcia è appena ripresa.