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Arresti nel Pavese, le intercettazioni: “I lavori alla scuola? Una merda…”

Le frasi che inchiodano gli indagati alle loro responsabilità per l’intervento nell’istituto di San Genesio realizzati con i fondi del PNRR.

Pavia “Sono nervoso perché lì dentro ci sono dei bambini. Non è un edificio della sciura Maria di 90 anni che chi se ne fotte poi quello che succede”. La frase intercettata dai finanzieri è stata pronunciata da un collaboratore dello studio di progettazione Civiling Lab, fondato e amministrato dall’ingegnere Gianluca Di Bartolo –  socio dell’europarlamentare leghista Angelo Ciocca, non indagato – finito agli arresti domiciliari insieme a Nausica Maria Donato, responsabile dell’ufficio tecnico di San Genesio, oltre a Manuel Elleboro e Giuseppe Maria Chirico, rispettivamente presidente e direttore generale della municipalizzata Asm Pavia.

Parlando con la madre dei “lavori di messa in sicurezza, miglioramento sismico e adeguamento antincendio” che si stavano effettuando alla scuola di San Genesio, il progettista si era detto “schifato”. “Quei lavori sono una merda. – ha aggiunto – Questi si prendono 400mila euro dallo Stato (i lavori erano stati finanziati con fondi Pnrr) per non saper fare una O col bicchiere. Non so come hanno fatto a entrare”.

Per gli inquirenti, guidati dal procuratore Fabio Napoleone, è tutto andato storto nell’affidamento e, forse, anche nell’esecuzione dei lavori. Colpa di quello “stampo privatistico”, come lo chiama il gip Villani, che avrebbe caratterizzato l’appalto e le “inconfessabili cointeressenze” degli indagati.

Scuola sequestrata e sette classi della primaria trasferite in altri istituti

Secondo la ricostruzione dell’accusa la Donato, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di San Genesio aveva affidato la progettazione dei lavori a Di Bartolo, che l’aveva poi girata alla società che ha in comune con l’eurodeputato del Carroccio. Quindi, attraverso una procedura che gli investigatori ritengono sostanzialmente artefatta, si era arrivati a un affidamento dei lavori in maniera diretta alla ditta Majorino di Ribera, nell’Agrigentino, vicina a Di Bartolo. Costo: oltre 397mila euro di denaro pubblico.

Per il giudice “sembrerebbe quindi evidente come i lavori” per “stessa ammissione dei progettisti e dei responsabili della ditta appaltatrice siano viziati da numerose carenze“: non eseguiti a regola d’arte, di scarsa qualità e non del tutto aderenti alle prescrizioni progettuali”. Come confermano alcuni dialoghi intercettati dalle Fiamme gialle Biagio e Giuseppe Maiorino: “I bambini quanto pesano, saldalo”, dice il padre al figlio riguardo a un problema con la scala antincendio, “riferendosi al fatto che i bambini hanno un peso inferiore agli adulti per cui anche una semplice saldatura sarebbe stata sufficiente a rattoppare una putrella in non perfette condizioni”. Lo stesso Maiorino senior, parlando con il geometra, spiega anche di “non aver reperito un numero sufficiente di pannelli ignifughi” per realizzare le opere come da progetto. E quindi il suo interlocutore “suggeriva perciò di realizzare i tramezzi perlopiù con pannelli ordinari in cartongesso, conservando quelli ignifughi per l’approntamento del controsoffitto”.

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