In fuga dal giugno scorso, si nascondeva nell’Astigiano. La cattura è avvenuta con un’operazione congiunta di polizia e carabinieri.
Asti – La sua latitanza è durata quattro mesi, ma alla fine è stato scovato e arrestato durante un’operazione congiunta tra polizia e carabinieri. Emanuele Lo Porto, 62 anni, era ricercato dopo una condanna definitiva pronunciata nel giugno scorso dalla Corte di Cassazione per usura ed estorsione, che avevano anche portato alla confisca di beni per 105 mila euro. Il pregiudicato astigiano era inoltre accusato del tentato omicidio di un altro pregiudicato di origine albanese, maturato in una faida per il controllo del territorio. Ed era stato anche condannato per detenzione e porto abusivo di armi da fuoco e rapina aggravata.
Lo Porto era sparito appena prima della sentenza della Cassazione, pronunciata il 17 giugno scorso, dalla casa di Castiglione, dove stava scontando gli arresti domiciliari. Ad aiutarlo a nascondersi erano alcuni fiancheggiatori che, di volta in volta, si rendevano disponibili a fornirgli assistenza e alloggio.
L’indagine congiunta della polizia e dei carabinieri di Asti hanno individuato il motociclo, prestatogli da un conoscente, che Lo Porto utilizzava per spostarsi da una località di latitanza all’altra. Il mezzo è stato infine localizzato nel comune di Rocca d’Arazzo, facendo scattare la cattura del latitante alle prime luci dell’alba. Quando la polizia ha fatto irruzione nell’abitazione dove aveva trascorso la notte, l’uomo non ha opposto resistenza. Il titolare dell’abitazione è ora indagato per favoreggiamento.