Deve scontare oltre 13 anni di carcere per i reati di concussione, accesso abusivo a sistemi informatici, intercettazione fraudolenta di conversazioni, furto e rapina.
Roma – E’ finito in manette a Roma Olinto Bonalumi, dal 2022 nell’elenco dei latitanti pericolosi e collegato – secondo quanto accertato dalle indagini – alle organizzazioni mafiose della cosiddetta “Società foggiana”. Bonalumi, 66 anni, deve scontarne oltre 13 per i reati di concussione, accesso abusivo a sistemi informatici, intercettazione fraudolenta di conversazioni, furto e rapina. Latitante dal 2021, ha commesso in passato reati contro il patrimonio tra cui diversi furti nei caveau di istituti di vigilanza.
L’arresto è stato eseguito dalla polizia nel tardo pomeriggio del 6 gennaio all’esito di indagini coordinate dalla Procura distrettuale di Bari, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale presso la corte di appello di Ancona. Bonalumi è stato individuato e bloccato a Roma in viale Europa dagli uomini della Sisco di Bari e della Squadra mobile di Foggia, con il supporto operativo dello Sco e della Sisco della Squadra mobile di Roma.
“I risultati ottenuti dimostrano l’efficacia del lavoro e dell’impegno paziente ed incessante di chi opera per garantire la sicurezza del nostro Paese. È un segnale forte e chiaro: lo Stato è presente dovunque ci sia da combattere criminalità ed illegalità”, ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, complimentandosi con il capo della polizia, Vittorio Pisani, per l’arresto di Olinto Bonalumi. “A tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine – aggiunge Piantedosi – va il mio ringraziamento per la professionalità e il senso del dovere dimostrati”.