Gli episodi si sono verificati a giugno lungo l’argine dell’Adige. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è ora in carcere. Indagini in corso per altri casi sospetti.
Verona – Un 23enne residente nella Bassa Veronese, di nazionalità italiana e origine marocchina, è stato arrestato con l’accusa di aver commesso quattro episodi di violenza sessuale ai danni di altrettante donne. I fatti sono avvenuti nel mese di giugno a Legnago, nei pressi dell’argine del fiume Adige.
L’arresto è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Legnago, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Verona su richiesta della Procura della Repubblica.
Quattro donne aggredite: tre violenze consumate, una tentata
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 23enne è gravemente indiziato di essere l’autore di tre violenze sessuali consumate e di una tentata, avvenute nel corso di pochi giorni in un’area isolata e frequentata da pedoni e ciclisti.
Le vittime, che hanno tutte sporto denuncia, hanno fornito descrizioni dettagliate dell’aggressore, utili a restringere il campo delle indagini e ad accelerare l’identificazione del sospettato.
Le indagini: riconoscimento e riscontri
Determinanti per il riconoscimento dell’indagato sono stati i racconti delle donne molestate, incrociati con segnalazioni di cittadini, controlli sul territorio e accertamenti su soggetti già noti alle forze dell’ordine per episodi analoghi.
Il giovane arrestato, infatti, risultava già segnalato in passato per reati predatori e comportamenti violenti. I gravi indizi raccolti hanno consentito alla Procura di richiedere ed ottenere la misura cautelare.
Ipotesi su altri casi irrisolti
Le indagini, tuttora in corso, mirano anche a verificare se l’arrestato possa essere coinvolto in altri episodi simili, rimasti finora senza autore. Le modalità delle aggressioni e l’area in cui sono avvenute potrebbero far ipotizzare un modus operandi seriale.
Gli inquirenti stanno esaminando fascicoli di denunce pregresse, alla ricerca di eventuali connessioni con il 23enne arrestato, anche attraverso analisi incrociate su celle telefoniche e altri elementi digitali.
Dopo le formalità di rito, il giovane è stato trasferito nel carcere di Montorio, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria scaligera, che nelle prossime settimane procederà con gli interrogatori e le ulteriori verifiche.