L’operazione delle Forze dell’ordine ha permesso di smantellare un gruppo criminale dedito ai furti in abitazione in diverse regioni. Si credevano furbi ma i carabinieri sono stati più furbi di loro.
La Spezia – Gli uomini del Nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri hanno tratto in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del tribunale Diana Brusacà, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica spezzina Maria Pia Simonetti, tre cittadini albanesi ritenuti responsabili di più reati di furto in abitazione nonché indagato in stato di libertà una donna, della stessa nazionalità, per il reato di ricettazione.
A seguito dei furti in abitazione, i militari dell’Arma hanno intrapreso una specifica attività di analisi, prodromica all’avvio della vera e propria azione investigativa di contrasto, finalizzata ad evidenziare gli aspetti peculiari del fenomeno. In particolare, è stata svolta una attenta e minuziosa attività di analisi giornaliera sugli eventi delittuosi di natura predatoria, (interventi per furti, tentati e consumati). Inoltre sono state vagliate le segnalazioni ricevute da privati cittadini circa auto o persone sospette, visionati i video delle sorveglianze presenti nei diversi comuni e raccolto testimonianze di diversi cittadini.
Sulla base degli elementi raccolti sono state avviate attività di indagine, tecniche e tradizionali, coordinate dalla Procura della Repubblica e finalizzate all’identificazione dei responsabili, che hanno infine portato all’individuazione di un gruppo criminale, ben strutturato ed organizzato, dedito alla commissione di furti in abitazione nella provincia e nelle limitrofe regioni Emilia Romagna e Toscana. L’attività svolta ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del sodalizio e la Procura, concordando con le ipotesi investigative, ha emesso le relative misure cautelari.
Sono tuttora in corso perquisizioni e accertamenti finalizzati alla ricerca della refurtiva. L’attività investigativa prosegue e tutto il materiale probatorio raccolto a carico di ciascun indagato sottoposto a misura cautelare sarà vagliata dall’Autorità Giudiziaria, per una puntuale verifica, analisi e valutazione delle condotte illecite oggetto di contestazione.