Il titolare del Mic: “Primo passo per dare una prospettiva, per affermare una visione internazionale e rigenerare le periferie”.
Roma – La Ragioneria di Stato ha proceduto alla bollinatura del decreto Cultura, varato appena prima di Natale dal Governo. Tredici articoli e linee guida per promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, in particolare quelle caratterizzate da marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento. Al centro del decreto il Piano Olivetti: il progetto si ispira infatti alla figura di Adriano Olivetti, imprenditore e visionario, che ha sempre promosso l’idea di un impegno sociale attraverso la cultura.
“Il decreto – dichiara il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli – è un primo passo per rispondere alle esigenze della catena del valore della cultura e per dare una prospettiva, per affermare una visione internazionale di un nuovo Ministero della cultura. Attraverso due cardini: il Piano Olivetti e la cooperazione culturale con Africa e Mediterraneo allargato. Abbiamo corrisposto alle esigenze della filiera editoriale; abbiamo convintamente messo a disposizione dei quotidiani cartacei 10 milioni di euro – prosegue Giuli – per sostenere il giornalismo di approfondimento culturale; abbiamo riformato i finanziamenti per gli istituti culturali; abbiamo potenziato, anche rinominandola, la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali“.
Giuli afferma di aver creato una cornice legislativa per la catena del valore della cultura. Il Piano Olivetti per la Cultura, come si legge sul sito del ministero, introduce strumenti per valorizzare le biblioteche quali mezzo di educazione intellettuale e civica e di connessione con il tessuto sociale. E promuove la filiera dell’editoria libraria, anche attraverso il sostegno alle librerie caratterizzate da lunga tradizione, da interesse storico-artistico e alle librerie di prossimità. Tra gli obiettivi principali viene sancito il ruolo degli archivi e degli istituti storici e culturali, quali custodi della storia e della memoria della Nazione. Particolare rilevanza viene data a progetti di cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato, anche attraverso l’istituzione di una unità di missione.
La struttura, di concerto con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, esercita funzioni di indirizzo e di coordinamento di progetti e interventi di cooperazione culturale con Stati e Organizzazioni internazionali africane, promuove il dialogo tra enti e istituzioni culturali italiani e quelli degli Stati africani e del Mediterraneo allargato e sostiene la realizzazione di progetti di rigenerazione culturale nelle aree del Mezzogiorno. Il decreto, coerentemente con il Piano Olivetti, reca misure urgenti in materia di editoria, di biblioteche e di librerie, con un intervento complessivo di 44 milioni di euro così ripartiti: 4 milioni di euro per l’anno 2024, al fine di favorire l’apertura di nuove librerie sul territorio nazionale da parte di giovani fino a trentacinque anni di età; 25 milioni di euro per l’anno 2025 e 5 milioni per l’anno 2026, attraverso l’acquisto di libri per le biblioteche, anche in formato digitale.
Ulteriori 10 milioni di euro sono destinati ad ampliare l’offerta culturale dei quotidiani in formato cartaceo attraverso il potenziamento delle pagine dedicate a cultura, spettacolo e settore audiovisivo. Nel testo approvato in Cdm si stanziano 800 mila euro per la Celebrazione del venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre 2000. Il Decreto Cultura assicura anche il finanziamento stabile di quattro Istituti: Giunta storica nazionale, Istituto italiano per la storia antica, Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, Istituto italiano di numismatica. Alla Giunta Storica nazionale, inoltre, è riconosciuto un ulteriore contributo di 200 mila euro per la promozione e la realizzazione di edizioni critiche di opere di personalità rilevanti del XIX e XX secolo.
Il Ministero della cultura risolve anche la problematica emersa dall’indagine della Corte dei conti sul “bonus cultura 18app”. In particolare, la norma fissa un termine entro il quale gli esercenti delle attività debbano provvedere, a pena di decadenza, all’invio della relativa fattura. Presenti misure per la semplificazione degli interventi sul patrimonio culturale, per il cinema e per il settore audiovisivo, tra i quali l’introduzione di una nuova categoria di opere classificabili – “opere non adatta ai minori di 10 anni”. La proposta di modifica è espressione anche del lavoro della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche. Ulteriori misure consentono di procedere all’attuazione della riorganizzazione del Ministero prevista dal DCPM 57/2024.