L’ipotesi è che l’incendio sia scoppiato accidentalmente, forse per l’accensione di una sigaretta. Per il 72enne non c’è stato nulla da fare.
Roma – Nel pomeriggio di ieri un paziente della RSA San Giovanni di Dio di Genzano è deceduto per lo sprigionarsi delle fiamme all’interno della stanza dove era ospite. Solo il tempestivo e coraggioso intervento degli operatori sanitari in servizio ha consentito di mettere in salvo altri due pazienti.
La tragedia si è consumata intorno alle 17,30 nella struttura di via Fatebenefratelli, a pochi chilometri dal centro cittadino. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e carabinieri. Dai primi accertamenti effettuati, sulla scorta anche di alcune testimonianze, sembra che a provocare accidentalmente il rogo sia stato l’anziano, 72 anni, forse accendendosi una sigaretta. A causa delle gravi ustioni riportate, per lui non c’è stato nulla da fare.
L’accaduto ridesta l’attenzione sulle condizioni di sicurezza all’interno delle strutture sanitarie, del Lazio – la memoria corre al tragico rogo dell’Ospedale di Tivoli – ma non solo. Sulla vicenda interviene UGL Salute, che di fronte a questo nuovo episodio “chiede che vengano effettuate le opportune verifiche sulla sicurezza in tutte le strutture, pubbliche e private accreditate, nazionali. E che si dia contezza degli interventi finalizzati alla ristrutturazione edilizia e all’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico previsti dal Piano Straordinario ma non si volti le spalle alla sanità privata accreditata, strumento essenziale per l’assistenza dei cittadini. Il dramma consumatosi a Genzano fa ora da cassa di risonanza all’enorme problema dell’adeguamento e messa in sicurezza delle strutture. Ma non vogliamo che nei prossimi giorni cali di nuovo il silenzio su una significativa criticità della sanità italiana”, dichiara in una nota il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano.