Il 33enne, con precedenti specifici, è stato colto in flagrante dagli agenti, allertati dalla vittima per l’effrazione e l’incendio.
Lecce – Intorno alle 13:30 di ieri gli agenti in servizio di volante per il controllo del territorio, su segnalazione della sala operativa intervenivano per un incendio di un’autovettura avvenuto all’interno del cortile di un’abitazione a Lecce. Giunti all’imbocco della via segnalata dove erano già presenti i Vigili del Fuoco, i poliziotti notavano un uomo vestito di nero con un cappellino di lana provenire proprio dal luogo dell’incendio con passo svelto che alla vista della volante cambiava repentinamente direzione tornando indietro.
Insospettiti gli agenti fermavano l’uomo il quale si mostrava molto agitato, inoltre si notavano tracce di fuliggine sulle mani ed emanava un forte odore di bruciato. Eseguiti gli accertamenti di rito l’uomo risultava essere un 33enne di Lecce già gravato da precedenti specifici di polizia, per questo veniva sottoposto a perquisizione personale che permetteva di rinvenire un accendino nella tasca dei pantaloni.
Nel frattempo, raggiunta l’abitazione in cui si era sviluppato l’incendio, il proprietario 86enne riferiva che qualche ora prima aveva udito dei rumori provenire dall’esterno dell’abitazione ed affacciandosi alla finestra notava un uomo vestito di nero con un cappellino di lana che cercava di forzare il cancelletto d’ingresso, non riuscendoci l’aveva scavalcato, cercando poi di forzare la grata posta a protezione di una delle finestre. A questo punto il proprietario di casa aveva aperto una delle finestre che da sul cortile per chiedere cosa cercasse, ed il giovane aveva chiesto dei soldi ma al rifiuto oppostogli dell’anziano era andato via. Dopo un po’ di tempo i vicini avvisavano il proprietario di casa che dal retro del suo giardino si alzava una nuvola di fumo. Corso all’esterno verificava che era la sua auto d’epoca ad essere in fiamme, faceva quindi intervenire i Vigili del Fuoco ed il 113.
Gli agenti che avevano da poco fermato il 33enne sospetto, trovando delle forti analogie con la descrizione fatta dal proprietario di casa ed avendo a disposizione anche le telecamere di videosorveglianza dell’abitazione, visionavano i filmati che confermavano la responsabilità dell’uomo.
L’uomo veniva tratto in arresto e, come disposto dal P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, posto agli arresti domiciliari.