L’uomo è accusato di aver ammazzato il 61enne per poi tentare di distruggerne il cadavere insieme a due complici, già in carcere. L’omicidio per motivi economici.
Trapani – Nuovi sviluppi sull’omicidio di Antonino Arculeo, il 61enne di Partinico ritrovato semicarbonizzato lo scorso 9 maggio in località Terme Gorga, nei pressi di Calatafimi-Segesta. Nella serata di ieri la Polizia di Stato ha eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di un trentaduenne di Alcamo, su disposizione del GIP di Trapani. L’uomo è accusato di omicidio, distruzione e soppressione di cadavere, in concorso con altri due uomini – Dario Milana e Gioacchino Leto, di 46 e 34 anni, entrambi di Partinico – già arrestati nei giorni immediatamente successivi al ritrovamento del corpo.
Un omicidio brutale e premeditato
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Antonino Arculeo sarebbe stato attirato in un luogo isolato e colpito con almeno 17 coltellate, per poi essere dato alle fiamme. Un’esecuzione brutale e pianificata nei dettagli, con l’obiettivo di rendere difficile l’identificazione del cadavere e cancellare ogni traccia.
L’omicidio si sarebbe consumato in un contesto di estrema violenza, con il tentativo fallito di stordire la vittima tramite un integratore alla melatonina, probabilmente mescolato a una bevanda. Arculeo avrebbe portato con sé una cospicua somma di denaro, possibile movente del delitto secondo la Procura.
Le indagini: GPS, tabulati e videosorveglianza
L’operazione è frutto di un lavoro investigativo congiunto condotto dalla Squadra Mobile di Palermo e Trapani, con il supporto operativo dei Commissariati di Partinico e Alcamo. Gli agenti hanno ricostruito le ore precedenti e successive al delitto attraverso analisi tecniche, tabulati telefonici, tracciamenti GPS e immagini di videosorveglianza.
Il quadro indiziario ha convinto il GIP di Trapani, che ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare già emessa nei confronti dei primi due indagati, entrambi di Partinico e rispettivamente di 35 e 47 anni.
In carcere a Trapani
Il 32enne arrestato ieri, di cui gli inquirenti al momento non hanno ancora fornito il nome, è stato condotto presso la Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani, a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’uomo sarebbe coinvolto attivamente nell’organizzazione e nella realizzazione materiale del piano omicida.
Le indagini proseguono
Gli investigatori non escludono il coinvolgimento di altri soggetti e stanno lavorando per definire con chiarezza il movente e ricostruire ogni fase della vicenda. La pista economica resta quella principale, ma non si esclude che possano emergere ulteriori dettagli nei prossimi giorni.