Ancora aggressioni negli ospedali: a Roma dottoresse e infermiere prese a schiaffi, calci ai medici a Catania, insulti nel Napoletano

Un fenomeno che non accenna a diminuire nemmeno con l’inizio del nuovo anno. Ugl Salute: “Inserire ovunque il braccialetto”.

Ancora aggressioni al personale di servizio in ospedali e pronto soccorso. Un fenomeno che, dopo la triste escalation del 2024, non accenna a diminuire nemmeno con l’inizio del nuovo anno.

A Roma, nel nosocomio di Villa San Pietro sulla Cassia, una 54enne romana ha aggredito una dottoressa in servizio al pronto soccorso, prendendola a schiaffi, perché a suo dire la figlia 15enne, reduce dalla festa di Capodanno, non era stata adeguatamente assistita dal personale sanitario. I Carabinieri hanno denunciato la 54enne per atti violenti contro personale sanitario.

Sempre nella Capitale, all’ospedale Sandro Pertini, giovedì pomeriggio una 42enne italiana senza fissa dimora ha aggredito a calci e pugni un’infermiera e un’operatrice socio-sanitaria in servizio al pronto soccorso dopo aver perso le staffe per il ricovero negato. Le due operatrici sono state medicate per lesioni guaribili in una settimana. La donna è invece stata arrestata per interruzione di pubblico servizio e lesioni a personale sanitario.

Aggressione solo verbale, ma non per questo meno grave, venerdì sera all’ospedale Maresca di Torre del Greco dove, intorno alle 22, il personale in servizio al triage è stato aggredito dai parenti di un paziente, come denuncia su Facebook il gruppo social “Nessuno tocchi Ippocrate”: “Per fortuna solo parolacce, offese e minacce solo perché il personale ha fatto da scudo con i congiunti del ricoverato”.

Un altro episodio di violenza si è verificato ieri al Policlinico universitario di Catania dove un dirigente medico è stato aggredito con un pugno al volto e poi a calci quando è caduto a terra nel reparto di Pediatria. Picchiato anche un altro medico che era intervenuto in sua difesa. Il tutto perché il bambino, per ottenere un accesso al reparto più celere, è stato accompagnato da un falso medico non iscritto all’ordine e la messa in scena è stata scoperta.

“I pronto soccorso sono oramai come il Far west – commenta in una nota il segretario nazionale UGL Salute Gianluca Giuliano esprimendo la massima condanna e solidarietà verso i professionisti coinvolti – ed è inaccettabile che non si riesca a trovare soluzione definitiva a questa grave problematica, al fine di garantire la massima sicurezza di chi tra mille difficoltà continua ad assistere i nostri cittadini. Bene l’intervento delle forze dell’ordine che grazie all’introduzione del decreto antiviolenza hanno potuto arrestare la donna 42enne andata in escandescenza per la decisione di non ricoverarla. Chiediamo inoltre un intervento urgente della Regione Lazio per valutare l’introduzione di nuove misure, come ad esempio quella del braccialetto anti-aggressioni utilizzato da pochi giorni all’ospedale di Vigevano in Lombardia, agire per tutelare gli operatori sanitari è l’unica strada percorribile per evitare che si arrivi a nuove tragedie” conclude il sindacalista.

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