Le immagini, al vaglio degli inquirenti, mostrano il giovane che si allontana in fretta seguito da due ombre, forse i curanderos. Poi il “buco” di tre ore e la morte.
Venezia – Spunta un video che potrebbe far luce sulla morte di Alex Marangon, il 25enne barman massacrato di botte a morte il 2 luglio dopo aver partecipato a un rito sciamanico nell’abbazia sconsacrata di Santa Bona a Vidor, nel Trevigiano. Le immagini, al vaglio dei carabinieri, riprenderebbero il giovane mentre si allontana in fretta dall’abbazia seguito da due ombre, forse i due “curanderos” colombiani che stavano partecipando alla cerimonia Sol de Putumayo. I due sarebbero già tornati in patria, ma l’organizzatore del rito nell’abbazia, Andrea Zuin, assicura che sono pronti a collaborare con la giustizia.
Gli investigatori stanno facendo nuovi sopralluoghi, sia nell’abbazia sconsacrata, sia nella zona tutt’attorno, dove sarebbe avvenuto il pestaggio mortale del ragazzo poi gettato nel Piave in fin di vita. L’autopsia ha evidenziato che Alex è arrivato nell’isolotto già morto perché nei polmoni non c’era acqua: è stato ucciso dai colpi di un corpo contundente, forse un bastone, alla tempia sinistra, e dai colpi a torace e addome. La speranza è quella di trovare l’oggetto o gli oggetti contundenti con cui il giovane è stato colpito. E si cerca di ricostruire la dinamica esatta dell’accaduto, ancora fumosa.
Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, Alex stava partecipando al rito sciamanico nella chiesa dell’abbazia quando, all’improvviso, si sarebbe allontanato, forse sotto l’effetto dei decotti allucinogeni assunti durante la cerimonia. Tra la fuga e il momento in cui è stato dato l’allarme sono passate tre ore. Un buco sul quale si concentra l’attenzione degli inquirenti. Gli organizzatori hanno denunciato la scomparsa di Alex solo alle 6:30 di domenica mattina, spiegando che prima avevano provato a cercarlo. Le ricerche sono quindi scattate all’alba del 30 giugno e il cadavere di Alex è stato ritrovato il 2 luglio, vicino al Piave, 4 chilometri a valle rispetto all’abbazia. Ma cosa è successo in quelle tre lunghissime ore?
Qualche elemento potrebbe arrivare dal video che riprende il ragazzo mentre fugge via, inseguito – così sembra – dal curandero Johnny Benavides e dal suo assistente. I due, fa sapere l’organizzatore del rito, sono disposti a collaborare con la giustizia e potrebbero essere sentiti a breve anche perché potrebbero aver visto o sentito qualcosa: la zona dell’abbazia è infatti spesso frequentata da consumatori di alcol e droghe, persone con cui Alex potrebbe essere entrato in contatto dopo l’allontanamento e che potrebbero aver avuto un ruolo nella sua morte.
Intanto, i funerali del giovane sono stati fissati per sabato alle 10 nel paese dove abitava, Marcon in provincia di Venezia. Il comune osserverà un giorno di lutto cittadino. I legali della famiglia hanno chiesto “rispetto e comprensione, sia per la difficoltà emotiva che caratterizza questo doloroso momento sia per rispetto del segreto istruttorio di queste delicatissime fasi di indagine” perché “è il momento di concentrarsi sui preparativi per l’ultimo saluto da dare ad Alex”.
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