Alex Marangon, i genitori scoprono una macchia sospetta sull’auto: forse sangue?

Chieste e ottenute nuove analisi sugli interni della vettura, che non era stata sottoposta a sequestro. Gli sciamani sarebbero finalmente disposti a parlare coi carabinieri.

Venezia – Continuano le indagini sulla morte di Alex Marangon, il barman veneziano di 25 anni trovato senza vita il 2 luglio lungo il fiume Piave dopo aver partecipato a una serata sciamanica nell’abbazia di Vidor. I genitori, Luca e Sabrina Marangon, hanno scoperto una macchia rossa sul freno a mano dell’auto di Alex, che non era ancora stata sottoposta a sequestro ed era rimasto parcheggiato all’esterno dell’abbazia di Vidor. La macchia, che potrebbe essere sangue, ha spinto i familiari ad avvisare le autorità. I carabinieri di Treviso, insieme agli specialisti del reparto scientifico, hanno eseguito un sopralluogo per determinare se si tratti effettivamente di sangue umano e, in caso affermativo, se appartenga o meno ad Alex.

Questo nuovo dettaglio potrebbe aggiungere un ulteriore elemento all’inchiesta della procura di Treviso, che indaga per omicidio a carico di ignoti. Alex Marangon aveva partecipato la notte tra il 29 e il 30 giugno al raduno sciamanico “Musica e medicina” presso l’Abbazia di Santa Bona di Vidor, dove erano presenti anche i due curanderos colombiani Jhonni Benavides e Sebastian Castillo. I pubblici ministeri ritengono che Alex sia stato ucciso, sostenendo che le lesioni alla testa siano state causate da un oggetto contundente e non siano compatibili con una caduta accidentale nel fiume.

Alex Marangon

Questa ipotesi contrasta con le dichiarazioni dei curanderos e degli altri partecipanti al raduno, secondo cui Alex sarebbe fuggito di corsa nel bosco, seguito da un tonfo e un grido. Nessuno, però, ha assistito alla sua caduta ma le immagini della videosorveglianza avevano immortalato il giovane uscire inseguito da due ombre nella notte.

Nei prossimi giorni, e per la prima volta, i due curanderos potrebbero spiegare ai carabinieri che cosa sia successo quella notte. Il loro avvocato, Oscar Palet Santandreu, avrebbe intenzione di presentare agli inquirenti una memoria scritta di loro pugno, che hanno avuto molto tempo per elaborare anche sentendo gli altri partecipanti alla serata. Che hanno fornito tutti quanti la medesima versione dei fatti.

L’autopsia aveva indicato che Marangon aveva ferite sul corpo compatibili con un pestaggio, ma non con una caduta. L’ipotesi è che quella sera i partecipanti, compreso Alex, avessero assunto l’ayahuasca,  una particolare erba allucinogena di provenienza amazzonica la cui assunzione sotto forma di infuso potrebbe contribuire a spiegare la dinamica della tragedia. In attesa dei risultati degli esami del capello, effettuati su disposizione della la Procura della Repubblica di Treviso su tutti i presenti, i genitori di Alex continuano a chiedere giustizia.

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