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Al MuVet di Vetulonia gli straordinari “quadri etruschi” recuperati da Soprintendenza e Gdf

Esposte quattro lastre dipinte in terracotta provenienti da scavi clandestini presso l’antica Caere (Cerveteri) e salvate dal mercato illegale.

Castiglione della Pescaia (Grosseto) – Grandi novità al Museo Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (Castiglione della Pescaia, Grosseto). Da pochi giorni nelle sale è visibile la mostra “Quadri etruschi raccontano. Il mito e il rito da Caere a Vetulonia in un nuovo straordinario recupero della Guardia di Finanza” , evento che inaugura la nuova stagione espositiva del museo. Protagoniste dell’allestimento sono quattro lastre dipinte in terracotta provenienti da scavi clandestini presso Cerveteri, l’etrusca Caere, salvate dal mercato illegale grazie all’insostituibile attività di vigilanza, tutela, conservazione e valorizzazione che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale svolge da sempre in piena e fruttuosa collaborazione con le forze dell’ordine e in particolare con la Sezione Tutela Beni Demaniali e di Interesse Pubblico della Guardia di Finanza di Roma.

Il recupero è di estremo valore archeologico perché ha restituito nuovi sconosciuti capolavori della pittura etrusca arcaica. Dopo essere stati esposti al pubblico, per la prima volta, presso il Museo delle Antichità Etrusche e Italiche dell’Università della Sapienza di Roma, ora possono essere ammirati al MuVet dal 27 marzo al 5 maggio 2024.

Le lastre in mostra (foto: © Sabap VT-EM)

Le lastre esposte, come sottolineato nel titolo della mostra, sono dei veri “quadri” su cui i colori vivaci e le originali iconografie etrusche immortalano magistralmente personaggi e episodi nodali del mito greco, raccontandoli con potenza ed evocando da un singolo “fotogramma” storie antiche che intrecciano vicende umane, eroiche e divine.

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All’inaugurazione erano presenti il sindaco Elena Nappi, la direttrice del Museo Simona Rafanelli (che ha curato la mostra assieme a Daniele Federico Maras della Sabap VT-EM), il funzionario archeologo Leonardo Bochicchio della Sabap MET-RM, il Cap. Manuel Carbonara e il Lgt. CS Fabio Calabrese per la Sezione Tutale Beni Demaniali e di Interesse Pubblico della Guardia di Finanza, e Antonio Giglio, restauratore delle lastre etrusche dipinte e storico collaboratore della Soprintendenza.

Un momento dell’inaugurazione (foto: © Sabap VT-EM)

“Grazie al coinvolgimento diretto del Comune di Castiglione della Pescaia – chiosa la Soprintendente Margherita Eichberg – è possibile recuperare per un poco l’antica unità culturale etrusca, divisa dai moderni confini regionali, ma che esprime ancora oggi una forte funzione identitaria e conserva un ruolo primario nella promozione della cultura”.
Sottolinea il valore culturale delle lastre anche la direttrice Rafanelli: “Pochi pezzi d’eccellenza che spiccano per qualità e che hanno aperto una nuova stagione espositiva per il MuVet, avviando un vero e proprio ‘percorso culturale’ che proseguirà in primavera”. Infatti, a metà aprile uscirà un volume di studi associato alla mostra, per i tipi dell’ARA Edizioni; a seguire, verrà organizzata una Giornata di Studi, dedicata alle lastre, in cui verranno presentati anche il volume e un podcast divulgativo rivolto al vasto pubblico.

L’esposizione resterà aperta sino al prossimo 5 maggio. in programma anche visite guidate per gruppi di massimo di 20 persone, a cura delle archeologhe del Museo, Francesca Paris e Costanza Quaratesi (per informazioni e prenotazioni: tel. 0564 948058, email: museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it). Le visite guidate sono gratuite, l’ingresso a pagamento.

Rubrica a cura di Elena Percivaldi elena.ilgiornalepopolare@gmail.com

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