Agrigento – Il “Bronx” rivoltato come un calzino: armi e droga ovunque

La squadra Mobile di Agrigento dopo un’indagine durata un anno e mezzo tra le province, ha indagato 40 persone, di cui 26 arrestate, per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e in materia di armi.  

Agrigento – L’attività investigativa è stata condotta nell’hinterland licatese ed in particolare dell’agglomerato abitativo popolare, tradizionalmente noto come “Bronx”. Le investigazioni si sono sviluppate nei confronti di uno degli indagati che nell’ottobre del 2020, a distanza di soli due giorni, si era reso protagonista di due episodi caratterizzati dal utilizzo di armi da fuoco, uno a Licata, e l’altro a Gela nel quale il criminale era rimasto vittima. Le indagini hanno consentito di documentare come a seguito dello scontro armato tra la famiglia del suo aggressore gelese e il presunto capo dell’organizzazione licatese sia poi seguita la pace finalizzato alla commercializzazione di stupefacenti.

L’indagine successivamente ha permesso di scoprire le attività di un gruppo criminale specializzato nella commercializzazione di sostanze stupefacenti sul territorio di Licata, con ramificazioni anche nelle province limitrofe di Caltanissetta e Catania.

Una veduta dall’alto del quartiere “Bronx” di Licata.

Gli indagati per non farsi scoprire dalle forze dell’ordine, utilizzavano installazioni di numerosi impianti di videosorveglianza, la predisposizione di vedette con il compito di controllare gli accessi alla base operativa dell’associazione ed il sistematico, ma vano, utilizzo di social network e messaggistica istantanea per comunicare tra loro.

L’organizzazione era inoltre in grado di stringere accordi con altri criminali, per la gestione dello spaccio di droga, radicati nei territori di Gela e Catania. Durante l’attività investigativa sono stati sequestrati rilevanti quantità di cocaina.

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