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Aggrediscono e feriscono coetanei con cocci di vetro, misura cautelare per due giovani

Una delle vittime, ferita dai vetri, ha perso la vista da un occhio. I due rischiano l’accusa di tentato omicidio.

Roma – Avevano aggredito tre ventenni all’Eur, un vero e proprio assalto a colpi di cocci di bottiglia avvenuto dopo una lite per futili motivi, al termine del quale una delle vittime ha perso la vista da un occhio. I presunti responsabili, due giovani, uno dei quali minorenne all’epoca dei fatti, sono stati ora identificati dalla polizia e sottoposti a una misura cautelare.

Il grave fatto è avvenuto il 15 gennaio scorso di fronte ad un fast food dell’Eur; le vittime, 2 ragazzi poco più che ventenni, insieme ad un amico, sono state aggredite da un gruppo di ragazzi con i quali, per futili motivi, avevano discusso poco prima.  Uno degli aggressori avrebbe spaccato una bottiglia e con il coccio avrebbe colpito svariate volte al volto la più giovane delle vittime. Proprio a seguito di ciò il ragazzo ha poi perso la vista all’occhio destro; l’altra vittima è stata invece percossa con calci e pugni.  

Gli agenti hanno incastrato i giovani grazie all’ausilio delle telecamere di sorveglianza

Le indagini, fin da subito condotte dagli investigatori del IX Distretto Esposizione, si sono rivelate molto complesse. I poliziotti, coordinati dai Pm della Procura ordinaria a da quelli della Procura specializzata per i minorenni, dopo accertamenti certosini sono giunti all’individuazione di una serie di sospettati e poi, restringendo il cerchio, a identificare, grazie all’ausilio delle immagini di videosorveglianza, i due giovani, uno dei quali minorenne all’epoca dell’aggressione. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato proprio quest’ultimo a sferrare i colpi con i cocci di bottiglia.

Il minore attualmente si trova in una comunità, mentre a carico del maggiorenne è stata applicata la misura degli arresti domiciliari. Entrambi sono accusati di tentato omicidio in concorso. Resta invece indagato un terzo ragazzo, anch’egli minorenne all’epoca dei fatti, individuato nell’ambito della stessa indagine.

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