Aggredisce moglie e figlio a coltellate ma la perizia ridimensiona le accuse

Colpi troppo “blandi” per provocare conseguenze letali. Il reato è stato derubricato in lesioni personali volontarie.

Alessandria – Il 2 marzo, in un appartamento segnato da tensioni familiari, Cristian Mihai Amariei, 46 anni, ha aggredito la moglie Rodica e il figlio Richard con un coltello. La donna è stata ferita alla schiena, il figlio all’addome. A dare l’allarme è stata la figlia minore, che ha assistito alla scena.

L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, ma la perizia medico-legale ha cambiato il corso dell’indagine. Secondo quanto stabilito dal procuratore aggiunto, la forza dei colpi era insufficiente a provocare la morte: “blanda e lieve”, si legge nella relazione. L’accusa è stata quindi derubricata in lesioni personali volontarie.

Amariei è stato scarcerato a fine maggio. È ora sottoposto all’obbligo di firma e inserito in un programma terapeutico per autori di violenza domestica. Durante gli interrogatori ha parlato di un “black-out”, un momento di perdita di controllo.

L’avvocato Federico Pellegrini, che rappresenta le vittime, ha espresso perplessità, come riporta Open: «Un uomo si è scagliato contro i suoi familiari con un’arma. Solo il caso ha evitato conseguenze più gravi. È sorprendente che si parli di “fortunatamente” nella riformulazione dell’accusa».

I vicini riferiscono di litigi frequenti nella famiglia. Il 27 ottobre Amariei comparirà davanti al giudice per l’udienza preliminare, al cospetto del quale dovrà rispondere di lesioni volontarie e maltrattamenti.