“Affogo”: con Dino Leopardo un viaggio nell’odio e nella solitudine

Il nuovo spettacolo dal 24 al 27 ottobre in scena presso lo Spazio Diamante di Roma.

Roma – Lo spettacolo Affogo, scritto e diretto da Dino Lopardo, sarà in scena dal 24 al 27 ottobre presso lo Spazio Diamante di Roma (Sala Black: 24, 25 e 26 ottobre alle 21:00, 27 ottobre alle 17:00). Finalista del premio In-box 2024 e prodotto da Gommalacca Teatro, fa parte della Trilogia dell’Odio, un progetto che include tre monologhi polifonici.

Il protagonista, Nicholas, vive con zii dalle vedute ristrette e coltiva il sogno di diventare un campione di nuoto. La storia si sviluppa come una riflessione sulla solitudine, sulle relazioni familiari e sulle conseguenze del bullismo. Nicholas, immerso simbolicamente in una vasca da bagno che rappresenta la sua infanzia, è chiamato a fare i conti con la sua esistenza. Questo monologo polifonico esplora profondamente temi come la violenza nascosta e le sue ripercussioni psicologiche.

La Trilogia dell’Odio è composta da tre monologhi: Affogo, Rigetto e Cesso, che possono essere rappresentati singolarmente o in una maratona con un atto finale che collega i tre personaggi. In quest’ultima fase, il dialogo tra i protagonisti avviene attraverso una rete di suoni e voci extradiegetici, che svela legami tra loro.

La performance si interroga sul potere distruttivo della violenza subdola e radicata, soprattutto quando emerge fin dall’adolescenza, con i bulli che rischiano di sviluppare disturbi antisociali e le vittime che si sentono prive di valore. Le condotte aggressive, spesso un tentativo di affermare la propria identità, diventano una manifestazione di insicurezze e debolezze personali. Nicholas, il protagonista, incarna sia il ruolo di vittima che di carnefice. Nonostante il desiderio di diventare un campione di nuoto, una fobia legata all’acqua e un evento traumatico interrompono i suoi sogni, portandolo a fare i conti con la propria natura, fino a compiere un gesto irreparabile.

Lo spettatore si trova immerso tra due spazi simbolici: il bagno, rappresentante l’intimità familiare, e la piscina, che incarna la società. Il tutto viene presentato con uno stile tragicomico scorretto, caratterizzato da un umorismo “sick” ispirato a Lenny Bruce e alla sua visione anticonvenzionale. I personaggi della trilogia esprimono la loro immoralità attraverso un linguaggio denso di suoni arcaici e dialetto dissonante. In scena, gli attori Mario Russo e Alfredo Tortorelli danno vita a questo mondo complesso e disturbante.

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