Affitti brevi: a Roma la polizia inizia a rimuovere le keybox dal centro

Nella Capitale saranno rimosse le cassettine dagli spazi pubblici. I residenti dovranno denunciare quelle presenti nel proprio condominio.

Roma – Dopo la bufera sul caso affitti brevi a Roma la polizia ha iniziato l’opera di rimozione delle keybox, le cassettine per le chiavi utilizzate sempre più di frequente dai gestori di alloggi turistici per consentire ai clienti di accedere all’appartamento tramite un codice, senza necessariamente incontrare il proprietario. Di recente è stata la circolare del ministero dell’Interno a rendere obbligatorio per le strutture ricettive fare di persona le procedure di check-in, rendendo di fatto superate le keybox, che non sono, tuttavia, state vietate. La loro rimozione a Roma è dovuta, infatti, a un’iniziativa del Comune. Ma sono molti i Comuni italiani a chiedere a gran voce di bloccare l’overtourism. E sono tantissimi i cittadini, tra studenti e famiglie, a pagare le conseguenze del fenomeno che li allontana sempre di più dalle periferie.

Il Viminale ha dichiarato guerra alle Key-box che ormai spopolano nelle città d’arte. “Io credo che sia un modello da superare”, ha detto il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, al termine di una riunione nella sede della Prefettura di Venezia a proposito della normativa che impone il riconoscimento di persona degli ospiti che usufruiscono degli affitti brevi. Le Key-box, ha sottolineato, “sono da superare” perché rappresentano un “sistema molto critico anche in termini di rispetto della normativa che impone un’effettività del riconoscimento della persona che poi accede al servizio alberghiero”. Il ministro ha ricordato che “ci sono episodi che testimoniano che viene utilizzato per eludere la completa applicazione della norma. Per cui siamo partiti con questa direttiva, intendiamo poi rafforzare anche i controlli e progressivamente far in modo che sia affermato un controllo ordinario e meno elusivo”.

Nel caso della Capitale, l’assessore al Turismo, Alessandro Onorato, ha spiegato che la polizia locale rimuoverà fisicamente le keybox dagli spazi pubblici come pali, ringhiere e portoni, mentre spetterà ai residenti denunciare le cassettine eventualmente presenti nel proprio condominio. Onorato ha anche aggiunto che caso di mancata denuncia sarà comminata una multa al condominio. Il sindaco Roberto Gualtieri aveva definito le keybox “lucchetti e cassettine che deturpano le nostre strade e impediscono controlli di sicurezza adeguati” e aveva ravvisato nela circolare che le rendeva inutili “una buona notizia per tutti”, pur riconoscendo che l’oggetto della circolare in questione non riguardava direttamente le keybox. 

I sindaci di molti comuni italiani chiedono più potere per limitare gli affitti brevi, soprattutto nei centri città. In mancanza di una normativa nazionale, alcuni comuni stanno già mettendo in atto dei provvedimenti in autonomia, tra possibili ricorsi al TAR e opinioni discordanti delle associazioni di categoria. Con l’avvicinarsi del Giubileo del 2025, Roma si trova ad affrontare la complessa sfida dell’overtourism. Tra i provvedimenti allo studio, il Comune sta valutando un nuovo regolamento per limitare l’uso di appartamenti e strutture residenziali per gli affitti brevi, fenomeno che negli ultimi anni ha trasformato il mercato immobiliare della capitale, portando a un aumento dei prezzi e alla riduzione di disponibilità di alloggi a lungo termine per i residenti.

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