Addio alla “Pupa” della banda Vallanzasca: morta a 73 anni Angela Corradi

Dopo le rapine, i delitti e la militanza nella “mala” milanese, la conversione e la nuova vita come terziaria francescana, in aiuto a emarginati e bisognosi.

Milano – Ha passato la giovinezza tra rapine, delitti e sparatorie, a 16 anni compagna “per ribellione” di gangster come Vito Pesce, braccio destro della banda di Renato Vallanzasca. Poi la conversione e il resto della vita trascorso come terziaria francescana. Si è spenta a 73 anni Angela Corradi, protagonista della “mala” che imperversò a Milano negli Anni di Piombo. Oggi si sono svolti il funerali, nella chiesa del quartiere di Affori a Milano, dove Angela è cresciuta e dove si era ritirata da tempo. 

Angela Corradi al Meeting di Rimini del 1983, divenuta terziaria francescana

Nata in una famiglia circense, Angela avrebbe dovuto continuare la tradizione di famiglia. Ma suo padre, motociclista acrobatico, durante un numero ebbe un terribile incidente da cui uscì paralizzato. La madre, acrobata, lasciò il circo per occuparsi della famiglia. E così a 16 anni Angela scappò di casa, divenne modella e commessa in una profumeria e poi l’amante di Vito Pesce, uno dei criminali più feroci della Banda della Comasina e braccio destro del “bel Renè”. Con loro partecipò a rapine, agguati, delitti di ogni genere. Fino all’arresto nel 1976 avvenuto dopo una rapina all’Esattoria di piazza Vetra. Poi, nel 1978, la visione di Cristo, che la “blocca” mentre stava per uscire di casa armata e vendicare uno “sgarro”, la scoperta della fede e la conversione, infine la decisione di diventare terziaria francescana. E da suora laica, la dedizione ai poveri e agli emarginati, ai tossicodipendenti e ai detenuti, in una missione che ha portato avanti con convinzione incrollabile fino alla fine dei suoi giorni.

Angela Corradi negli Anni di Piombo

Una conversione, la sua, raccontata davanti a tutti nel 1983 al Meeting di Rimini, quando svelò come l‘incontro inaspettato con Dio avesse cambiato per sempre la sua vita. «Non avevo nessuna intenzione di cambiare», disse Angela, «ma il Signore mi si è presentato. Non la sua immagine, ma la sua voce, per intero. Come ho fatto a sapere che era Dio? L’ho saputo e basta».

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