Tolentino, domani l’udienza per Nikollaq Hudhra, arrestato per aver ammazzato l’ex moglie Gentiana in strada: “Pensavo spesso di ucciderla”. Decine di coltellate e calci al corpo, poi si è seduto e ha aspettato le forze dell’ordine.
Macerata – “Sì, volevo farlo. L’ho fatto per salvare i miei figli”. Con queste parole deliranti Nikollaq Hudhra ha confessato ai magistrati di aver ucciso a coltellate l’ex moglie Gentiana, 45 anni, a Tolentino, in provincia di Macerata. L’udienza di convalida dell’arresto del 55enne è fissata per domani alle ore 11:30. L’uomo non verrà trasferito in tribunale, ma parteciperà da remoto tramite collegamento dal carcere di Montacuto ad Ancona, dove si trova recluso.
Hudhra, arrestato poco dopo l’omicidio mentre era ancora seduto su una panchina davanti al cadavere della donna, ha confessato il femminicidio nel primo interrogatorio, dichiarando agli inquirenti di aver più volte pensato di uccidere l’ex moglie, cercando solo «l’occasione giusta» per farlo. La coppia, di origine albanese, aveva due figli. Nonostante le dichiarazioni dell’uomo, non risulterebbero precedenti di denunce o minacce. Nessuno, a quanto pare, poteva immaginarsi qualcosa del genere.
Un omicidio premeditato e brutale in pieno centro a Tolentino
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la mattina del 14 giugno l’uomo era uscito con uno dei due figli a prendere un gelato a Tolentino, come già fatto in passato. Poche ore dopo, ha raggiunto la ex moglie in viale Benadduci mentre la donna si stava recando al lavoro come badante. In pieno giorno e davanti a diversi passanti, l’ha raggiunta a bordo di un monopattino, colpendola con decine di coltellate che le hanno causato la morte immediata. Non contento, avrebbe anche infierito sul corpo senza vita con calci, prima di sedersi accanto alla vittima in attesa dei carabinieri.
“Era un pericolo per me e per i miei figli”
Durante l’interrogatorio, Hudhra — difeso dall’avvocata Lucia Testarmata — ha motivato il gesto con affermazioni deliranti, sostenendo che l’ex moglie – erano separati dal 2021 – fosse un “pericolo” per lui e per i figli. Il pubblico ministero Enrico Riccioni ha contestato all’uomo i reati di omicidio aggravato dal vincolo di coniugio, dalla premeditazione e dalla crudeltà.
“Io ho fatto, sono a posto e aspetto”
Sotto choc le tante persone, tra cui diversi ragazzini, che hanno assistito impotenti all’efferato omicidio. Dopo aver accoltellato la donna più volte e averne preso a calci il corpo, l’uomo si è seduto sulla panchina e ha aspettato che arrivassero le forze dell’ordine. “Io ho fatto, sono a posto e aspetto” le sue uniche parole, pronunciate con lo sguardo assente e fisso nel vuoto. Quando sono scattate le manette, non ha opposto resistenza.