Abuso edilizio e lottizzazione abusiva: 6 indagati per le “torri” di via Crescenzago

Tra loro il committente Andrea Bezziccheri, il progettista e funzionari e dirigenti di Palazzo Marino e dello Sportello unico edilizia.

Milano – Abuso edilizio e lottizzazione abusiva, ma non solo. Sono sei gli architetti e professionisti indagati a chiusura dell’indagine, condotta dalla procura di Milano con il supporto del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, sulle Torri di via Crescenzago 105 (Park tower) nel capoluogo lombardo. Tra loro il committente dell’opera, Andrea Bezziccheri, e la dirigente comunale del Sue (Sportello Unico per l’Edilizia) Carla Barone.

La procura aveva chiesto il sequestro preventivo del cantiere, ormai quasi ultimato, ma il gip Daniela Cardamone l’ha respinta, pur riconoscendo “la piena fondatezza dell’impianto accusatorio e la sussistenza dei reati di abuso edilizio e lottizzazione abusiva, contestati a tutti gli indagati”, come si legge nella nota del procuratore di Milano Marcello Viola.

Il giudice sottolinea come la giurisprudenza di Corte Costituzionale, Consiglio di Stato e Corte di Cassazione sia concorde e univoca, come poche volte accade, nel ritenere la pianificazione urbanistica un obbligo imprescindibile della p.A. e un diritto della popolazione, e che pertanto costruzioni impattanti (per via dei nuovi carichi urbanistici che creano), come quella di specie, non possono essere realizzate in assenza di un previo “piano attuativo”, di un piano urbanistico cioè che assicuri il raccordo con l’edificato preesistente e il necessario ridimensionamento dei servizi nell’intera zona (che comporta il coinvolgimento procedurale degli organi comunali e della popolazione).

Per il Gip l’insediamento di via Crescenzago, a causa delle gravose dimensioni, del numero di abitanti cui è destinato (almeno 321) e della necessità del previo piano attuativo, non poteva essere qualificato come ristrutturazione edilizia né essere realizzato a mezzo SCIA, in sostituzione di un premesso di costruire. Per il giudice, in particolare, “la determina dirigenziale del Comune numero 65 del 2018 sulla Scia edilizia (a firma dei dirigenti) e la circolare numero 1 del luglio 2023 contrastano con tutte le chiare interpretazioni giurisprudenziali secondo cui il principio di corretta pianificazione urbanistica afferisce a norme di legge fondamentali, poste a tutela di fondamentali diritti delle persone”. 

Andrea Bezziccheri, imprenditore e amministratore di Bluestone Crescenzago, è indagato insieme all’architetto e progettista Sergio Francesco Maria Asti, ai funzionari e dirigenti di Palazzo Marino e dello Sportello unico edilizia, Carla Barone, Maurizio De Luca e Francesco Rosata, e anche all’imprenditore Roberto Verderio, rappresentante legale della Devero Costruzioni che ha eseguito i lavori delle due torri residenziali che fronteggiano il parco Lambro, una con un’altezza di oltre 80 metri e l’altra di quasi 60 e di un terzo stabile per un totale di 113 appartamenti.  

Gli avvocati della società Bluestone Nicolò Pelanda e Andrea Soliani dello Studio legale associato Losengo Soliani sostengono in una nota “che Bluestone abbia agito lecitamente, in totale trasparenza e buona fede. Anche di recente, d’altronde, il Comune di Milano ha confermato la legittimità del titolo edilizio rilasciato. Titolo edilizio che, teniamo a precisare, presenta caratteristiche assolutamente identiche a quelle di altre diverse centinaia di iniziative immobiliari attualmente in corso o realizzate negli ultimi anni”.

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