Abuso d’ufficio, la Camera abolisce il reato: il disaccordo delle opposizioni e dell’Anm

L’Aula ha approvato con 170 sì e 77 no l’articolo 1 del ddl sulla Giustizia. Santalucia contesta: “E’ un errore di prospettiva”.

Roma – La Camera ha approvato con 170 sì e 77 no l’articolo 1 del ddl Nordio in materia di giustizia che
prevede l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Dopo alcune votazioni sugli emendamenti all’articolo 2 l’esame del provvedimento è stato sospeso e rinviato a martedì prossimo, 9 luglio. Il provvedimento è già stato approvato dal Senato. “Il ministro Nordio sostiene che con l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio l’Italia correrà più velocemente” aveva detto il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia prima che si pronunciasse l’aula della Camera, mostrando la sua contrarietà.

“Io non credo che abolire una norma posta a tutela dei diritti dei privati rispetto a comportamenti abusivi di chi esercita un pubblico potere, possa agevolare crescita ed efficienza generale di un sistema. Anzi, credo esattamente il contrario. – aveva detto Santalucia prima dell’abrogazione del reato – Rinunciando a sanzionare comportamenti abusivi, si creeranno ulteriori intralci. Aumenterà la diffidenza nei confronti dei pubblici poteri. Non si muoverà affatto nel senso indicato dal ministro. E’ un errore di prospettiva”.

Carlo Nordio

A febbraio scorso l’aula del Senato aveva dato il via libera all’articolo 1 del disegno di legge sulla Giustizia, quello relativo all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio con 99 voti favorevoli, 50 voti contrari e 8 astenuti. Tutti respinti gli emendamenti che erano stati presentati dalle opposizioni. “Secondo dati del Ministero della Giustizia, – aveva detto il senatore Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia in Senato – nel 2022 sono stati archiviati 3.536 fascicoli aperti per abuso d’ufficio su 3.938, cioè il 90% dei casi. Nel 2022, su 205 sentenze per Abuso d’ufficio, ci sono state 8 condanne, cioè l’8,8%. Nel 2021, sempre secondo dati del Ministero della Giustizia, su 4.745 indagini per Abuso d’ufficio ne sono state archiviate 4.121, l’87%”.

Su 318 sentenze, aveva aggiunto, “le condanne sono state 9, Il 2,8%. È evidente che questo reato non ha funzionato. I dati sul fallimento dell’Abuso d’ufficio sono eclatanti. Come Ricci del Pd, noi difendiamo i sindaci. Non li difende il Pd, che ha abbandonato anche gli esponenti del suo partito che poi si sono rivelati innocenti. Viva la giustizia vera”. Interviene il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: “La destra approva l’abolizione del reato di abuso d’ufficio con il sostegno di Italia Viva e Azione. Sanano i reati contro la pubblica amministrazione, indicatori di fenomeni di corruzione, mentre la criminalità organizzata indisturbata assalta portavalori e aumenta i suoi affari”. 

“Mentre si abolisce un reato contro la pubblica amministrazione con legge, – dice il deputato Pd ed ex Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, – se ne introduce un altro, sempre contro la pubblica amministrazione, con un decreto d’urgenza. Noi non sappiamo come la giurisprudenza interpreterà
questa nuova fattispecie. Il Ministro Nordio ci ha spiegato, per molti mesi, che non c’era bisogno di introdurre nuovi reati; anzi, bisognava toglierne uno: l’abuso d’ufficio. Poi, però, con un decreto se ne introduce uno nuovo: il peculato per distrazione”. Critico anche il deputato del Movimento cinque
stelle, Federico Cafiero De Raho.

I sindaci italiani e l’abuso d’ufficio

“Nella mia lunga esperienza di magistrato – sottolinea – ho verificato come sia falsa la retorica della necessità di abolire il reato di abuso d’ufficio per superare la paura della firma. Al contrario, ho visto come i
sindaci desiderino l’esistenza di una norma che sanzioni la violazione della buona amministrazione e dell’imparzialità. Quei sindaci che operano nei territori più difficili, dove le mafie condizionano e infiltrano le amministrazioni pubbliche, finora sono stati in grado di dire no grazie all’esistenza delle regole e della sanzione. L’abuso d’ufficio e’ la fattispecie che li protegge, che consente loro di dire no perchè altrimenti la legge li punirebbe. E questa norma non si applica solo ai sindaci, è una tutela dei diritti di tutti i cittadini colpiti da soprusi e prepotenze”.

 “Stiamo facendo questa discussione sul ddl Nordio – aggiunge la deputata del Partito democratico Michela Di Biase – senza conoscere ciò che avete approvato in consiglio dei ministri. Fate uscire l’abuso di ufficio dalla finestra, determinando così buchi di tutela nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, e il Governo fa rientrare dalla porta un altro reato, quello di peculato per distrazione. Non c’è altro modo di dirlo: il Governo si prende gioco del Parlamento, è un attacco al cuore del nostro ordinamento”. Diversa la posizione di Enrico Costa, deputato di Azione.

Su questo provvedimento afferma che “va incontro a molti temi che avevamo sollevato ancor prima che il disegno di legge venisse approvato dal Consiglio dei ministri. Sull’abuso di ufficio, per dire basta a
una scorciatoia giudiziaria
con cui si utilizza il codice penale solo per abbattere l’avversario politico quando non si hanno altri argomenti; sull’abuso della custodia cautelare, perché non si può mandare una persona in carcere senza un’accurata riflessione e senza averla sottoposta a interrogatorio prima e non dopo che abbia varcato la soglia del carcere; sulle intercettazioni, perché non è accettabile che queste vengano pubblicate senza distinzione tra soggetti indagati e soggetti terzi, con la conseguenza che spesso il terzo non indagato si trova la sua vita sui giornali”.

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