Quattordici gli indagati tra produttori, progettisti, funzionari e dirigenti del Comune. C’è anche Paolo Mazzoleni, attuale assessore all’Urbanistica a Torino.
Milano – Gestione urbanistica della città di nuovo sotto i riflettori della magistratura. Questa mattina la Gdf ha provveduto al sequestro di una residenza universitaria e di due edifici in costruzione, nell’ambito del progetto noto come “Scalo House”. Sono quattordici le persone indagate, tra cui costruttori, progettisti, funzionari e dirigenti comunali. Tra questi figura Paolo Mazzoleni, attuale assessore all’Urbanistica a Torino e, all’epoca dei fatti, membro della Commissione Paesaggio di Milano e firmatario del progetto. Mazzoleni è già coinvolto in altre indagini simili a Milano. I reati ipotizzati includono abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falsificazione, come emerso anche in altre inchieste analoghe.
Questa mattina, la Guardia di Finanza di Milano, su mandato della procura, ha sequestrato l’area di cantiere situata all’angolo tra via Valtellina e via Lepontina. Gli investigatori ritengono che il progetto presenti “violazioni della normativa urbanistica”, con una sottostima degli oneri di urbanizzazione e un aumento illegale delle superfici costruibili. Le autorità hanno inoltre eseguito perquisizioni personali e locali presso le residenze e uffici di alcuni funzionari comunali e membri della Commissione Paesaggio, indagati per falso ideologico e dichiarazioni mendaci.
L’inchiesta si è soffermata su due pareri discordanti, emessi tra il 2018 e il 2019 dalla Commissione Paesaggio del Comune di Milano, un organismo tecnico-consultivo nominato dal sindaco Giuseppe Sala, che avrebbe modificato la propria posizione sul progetto immobiliare nel giro di pochi mesi. Questo è il terzo sequestro ordinato dal Tribunale di Milano nel corso dell’anno, dopo quelli riguardanti il progetto “Giardino Segreto” nel quartiere Isola e il complesso “Residenze Lac” di via Cancano, entrambi confermati recentemente dal tribunale del riesame.