L’opera aveva già suscitato le proteste della cittadinanza, ora è entrata in campo la Procura e si è giunti al sequestro.
Milano – Al posto dell’edificio industriale preesistente il progetto prevede tre torri alte rispettivamente 9, 10 e 13 piani (da 27 a 43 metri), destinate a 77 appartamenti, un intervento ad alto impatto che aveva già suscitato le proteste dei cittadini del quartiere Baggio e che ora è finito nel mirino della magistratura. I magistrati indagano per abusi edilizi, lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio e false attestazioni, e questa mattina hanno dato mandato ai finanzieri di sequestrare il cantiere.
Sigilli, dunque, in via Cancano 5, per dire temporaneamente stop ad un intervento realizzato di fronte al “parco delle cave”, in un’area che il piano del governo del territorio approvato dal Comune riconosce di “interesse ecologico e preordinata alla realizzazione di interventi naturalistici a tutela degli elementi rilevanti del paesaggio e dell’ambiente, nonché alla riqualificazione di elementi fitologici e di spazi aperti permeabili”.
Il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha riconosciuto l’ipotesi di lottizzazione abusiva e di abuso edilizio, in quanto il progetto delle tre torri è stato autorizzato dai competenti Uffici Comunali in assenza di un piano attuativo, come previsto per legge, e in violazione di ulteriori disposizioni di legge statali e regionali.
In sintesi vengono contestati l’utilizzo di una “convenzione urbanistica”, stipulata dal Dirigente del Comune e non sottoposta all’approvazione del Consiglio o della Giunta comunale; l’effettuazione dell’intervento edilizio in modalità semplificata tramite SCIA; la qualificazione dell’opera come “ristrutturazione” edilizia con i relativi benefici, anziché nuova costruzione e l’uso illegittimo dell’istituto della “monetizzazione degli standard urbanistici” e il calcolo inappropriato del contributo di costruzione, per importi significativamente inferiori rispetto a quelli dovuti.