Un palloncino per la 51enne sparita nel nulla un anno fa e le cui ossa sono state trovate in un bosco della valle. Critiche per l’assenza del Comune, presenti invece i Carabinieri.
Susa (TO) – Sabato 8 marzo, nella Giornata Internazionale della Donna, una folla commossa si è riunita a Susa per ricordare Mara Favro, la 51enne vittima di un destino tragico che ha scosso la comunità. La veglia, partita dalla sua abitazione in via Roma, ha visto partecipare amici, conoscenti e persone che l’avevano scoperta solo attraverso i social, uniti da un grande striscione e da un palloncino a cuore, firmato con messaggi d’affetto per Mara. La fiaccolata ha attraversato il centro storico fino a Piazza del Sole, dove il palloncino è stato liberato nel cielo, simbolo di un addio collettivo.

Tra lacrime e ricordi, gli amici di Mara hanno condiviso parole toccanti: “Aveva un sorriso che illuminava, una gentilezza rara”. La serata non è stata solo un tributo, ma anche un momento di riflessione su temi urgenti: i diritti delle donne, il femminicidio, la necessità di giustizia. Alcuni interventi hanno sottolineato il dolore per una perdita che si poteva evitare, chiedendo un impegno concreto contro la violenza di genere.
Non sono mancate critiche: molti partecipanti hanno espresso delusione per l’assenza del Comune di Susa e delle istituzioni, nonostante la veglia fosse stata ampiamente annunciata. “Ci saremmo aspettati un segnale”, ha commentato un’amica di Mara. Presenti, invece, le forze dell’ordine, con un plauso speciale al comando dei Carabinieri di Susa per la discreta ma costante vigilanza. La serata si è chiusa con un silenzio carico di emozione, mentre il cuore rosso saliva verso l’alto, portando con sé il ricordo di Mara e un appello ancora inascoltato.