Piantedosi: “Diritto di manifestare non può mai essere usato come scusa per atti di violenza, intimidazione o per sfidare lo Stato”.
Roma – Sono dieci i poliziotti rimasti feriti durante gli scontri con i manifestanti al corteo per Ramy, avvenuti nella Capitale nel quartiere San Lorenzo. Due le denunce: si tratta di un 24enne per resistenza a pubblico ufficiale, porto di oggetti atti a offendere aggravato, omesso avviso di manifestazione e travisamento, e un 30enne per resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, omesso preavviso di manifestazione e travisamento. Entrambi sono stati rilasciati. Sono in corso indagini per ricostruire esattamente la dinamica e individuare i responsabili dei disordini. Al vaglio le immagini della scientifica.
I manifestanti hanno rovesciato alcuni cassonetti all’altezza di piazza Immacolata e poi sono avanzati verso le forze dell’ordine lanciando fumogeni, bombe carta e oggetti contundenti. Una bomba carta, secondo quanto si apprende, ha danneggiato un mezzo della polizia di Stato. A quel punto è scattata una carica di contenimento, ordinata dal questore di Roma, “per tutelare l’incolumità dei poliziotti”. Subito dopo i manifestanti hanno arretrato per tornare verso San Lorenzo. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi critica aspramente quanto accaduto. “I disordini e gli attacchi alle Forze di Polizia che negli ultimi due giorni si sono verificati in varie città italiane dimostrano, ancora una volta, l’esistenza e la pericolosità di soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema, fatto o episodio, perfino una dolorosa tragedia come quella del giovane Ramy, soltanto per seminare violenza”, afferma il ministro.
“Queste aggressioni – sottolinea il titolare del Viminale – devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo, anche per sostenere un clima di fiducia nei confronti delle nostre Forze di Polizia, che sono tra le migliori al mondo, che offrono standard altissimi di professionalità, si prodigano con passione e impegno e certamente non possono essere sottoposte a giudizi sommari o aggressioni in piazza. In un Paese maturo e avanzato come il nostro dovrebbe essere parte di una cultura condivisa la consapevolezza che non fermarsi a un alt delle Forze dell’Ordine o cercare il confronto violento con chi rappresenta lo Stato non è solo una grave violazione della legge, ma è anche un comportamento pericoloso per sé e per gli altri, che mina la sicurezza dei cittadini e la convivenza civile”.
Chi non parte da queste considerazioni, conclude il titolare del Viminale, “rischia irresponsabilmente di alimentare l’idea che tali condotte siano talvolta giustificabili e che possano essere messe sullo stesso piano dell’impegno di poliziotti o carabinieri, spesso costretti a operare in momenti e situazioni difficili e concitate, anche a rischio della loro stessa incolumità. Né il diritto di manifestare può mai essere usato come scusa per atti di violenza, intimidazione o per sfidare l’autorità dello Stato. A fronte di questi comportamenti ignobili e pericolosi, come Ministro dell’Interno esprimo piena solidarietà e totale sostegno alle donne e agli uomini delle Forze di Polizia, sottolineando che chi si macchia di queste azioni vergognose, a partire da quelle poste in essere nelle ultime occasioni, sarà perseguito con la massima determinazione”.
Dure le parole della premier. “Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all’ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo, scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su Facebook. “Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza – prosegue la premier -. Alle Forze dell’Ordine va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Siamo dalla vostra parte”.
Interviene anche Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. “Ancora una volta – sottolinea – quello che è accaduto a Roma durante il corteo per Ramy è un episodio di inaudita gravità. Diverse bombe carta lanciate da alcuni facinorosi hanno colpito i colleghi, uno dei quali, della Questura di Roma, ha riportato ferite al volto che hanno richiesto un immediato intervento medico”. “Nel frattempo, diversi altri agenti coinvolti negli scontri stanno ricevendo cure in ospedale per le contusioni e le ferite riportate e altri si faranno refertare nelle prossime ore, al termine della manifestazione”. “È inaccettabile che – aggiunge il segretario – chi scende in piazza per manifestare, indipendentemente dalla causa, si trasformi in un aggressore violento nei confronti delle forze dell’ordine, che lavorano per garantire sicurezza e legalità per tutelare cittadini e ordine pubblico”.
Momenti di tensione, in serata, al presidio bolognese per Ramy, organizzato come in altre città Coordinamento Antirazzista italiano in memoria del 19enne Ramy Elgaml, morto lo scorso 24 novembre in scooter durante un inseguimento con i carabinieri a Milano. Dal presidio, organizzato in centro a Bologna, in piazza San Francesco sono partiti lanci di oggetti nei confronti del cordone di polizia schierato. Momenti di tensione, con l’esplosione di alcuni petardi, con le forze dell’ordine entrate in un paio di occasioni in contatto con gli studenti per respingerli.
Al presidio a Roma all’inizio era presente anche il fumettista Zerocalcare, mentre la manifestazione di Milano, indetta anche a Bologna e Brescia, è partita da piazza San Babila, dove gli attivisti si sono radunati in qualche centinaio intorno alle 18. “Le periferie – ha detto una delle organizzatrici al megafono prima della partenza – vengono nominate sui giornali soltanto associate a casi di cronaca, alla parola ‘sicurezza’ e alla parola ‘paura’”. A Bologna, in seguito al corteo per Ramy, è stata presa d’assalto anche la Sinagoga, che ha subito atti vandalici. Ne dà notizia il sindaco Matteo Lepore che esprime solidarietà alla comunità ebraica. Atti vandalici e devastazioni sono state fatte in molte zone del centro storico. Sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa ha espresso “ferma e totale condanna per i gravissimi episodi di violenza avvenuti a Roma e a Bologna, dove numerosi delinquenti hanno lanciato bombe carta contro un commissariato, aggredito le forze dell’ordine e assaltato una sinagoga. Nessuna giustificazione, nessuna tolleranza è ammissibile per questi episodi”.