Notte movimentata nella città degli Uffizi, con la scritta ‘rimozione forzata’. Guerra contro le scatolette porta chiave degli affitti brevi.
Firenze – Non è la prima volta che nella città degli Uffizi si protesta contro il fenomeno degli affitti brevi e dell’overtourism. L’ultima nottata è emblematica del sentiment di una comunità che dichiara guerra senza se e senza ma alle Keybox, le scatolette porta chiave lasciate per i turisti che alloggiano nel capoluogo toscano. Un’azione promossa da Salviamo Firenze per viverci, in contemporanea con quelle dei collettivi di abitanti in altre città: Genova, Venezia, Rimini e Milano. Keybox e pulsantiere sono state ‘impacchettate’ con nastro adesivo da cantiere giallo e nero e la scritta ‘Rimozione forXata’.
“È ormai passato un mese da quando è stato riaffermato dal ministero dell’Interno che tastierini, scatolette porta chiave non possono essere utilizzate nelle città italiane per gli affitti brevi, per fare accedere i turisti senza l’accoglienza di persona”, spiega Massimo Torelli di Salviamo Firenze per viverci. “A Firenze sono stati assunti impegni sulla loro eliminazione dai muri della città ma non sono seguiti i fatti e tutto continua come prima”. L’azione nella notte ha interessato una ventina di strade cittadine: via di Mezzo, via Fiesolana, via de Pilastri, borgo Allegri, via de Macci, via dell’Agnolo e traverse con via Ghibellina, piazza de’ Ciompi, una parte di borgo Albizi, via del Campuccio, via Camaldoli, via del Leone, via Santa Monaca, via dell’Ardiglione, via delle Caldaie, via Santa Monaca, e via dei Serragli.
Il Viminale infatti i primi di dicembre ha vietato il check-in “fai da te”. I cittadini vogliono riprendersi i quartieri invasi dai turisti, e il 13 dicembre a Roma c’è stata la prima manifestazione. “Limitiamo le locazioni turistiche, protestiamo contro chi ci vuole espellere dalla città con canoni di affitto insostenibili per case inaccessibili”, diceva MilanoinMovimento. “Vogliamo una città per tutti e il diritto di vivere in alloggi degni”. La mobilitazione di novembre a Milano si fondava su precise richieste: togliere i lock-box dallo spazio pubblico, regolamentare il settore degli affitti brevi, un tetto ai canoni di locazione. Anche a Firenze la sindaca aveva fatto sentire la sua voce, dopo la protesta a Firenze contro Airbnb. A novembre c’era stato un blitz notturno con adesivi rossi, a forma di ‘X’, appiccicati nelle ‘key box’, ossia cioè le ‘scatoline’ dove i proprietari lasciano le chiavi e che si aprono con un codice di alcuni palazzi del centro di Firenze, nelle zone dove spopolano gli affitti brevi.
Un blitz avvenuto all’indomani della partenza del Forum del turismo organizzato dalla ministra Daniela Santanché. “Avere le keybox attaccate da tutte le parti non dà una bella immagine della città” ha invece sottolineato la prima cittadina Sara Funaro. “È chiaro che ci vuole una regolamentazione, che bisogna intervenire. Noi siamo già al lavoro, come amministrazione comunale, su questo e presenteremo questo e altri provvedimenti. Siamo convinti che la città prima di tutto debba essere dei cittadini, di chi la vive, e che soprattutto bisogna avere ordine”. E la scorsa notte nella città toscana si è tornato a protestare.
“Mancano tre giorni all’obbligo (scatta il 1° gennaio 2025) da parte di chi affitta a breve di esporre accanto al campanello il codice identificativo (Cin). Non ci sono nel 95% dei casi. Ed oltre al Cin devono essere in regola con i requisiti di sicurezza (estintori, rilevatori di gas e monossido) e con le norme edilizie rispetto ad abusi fatti”, aggiungono da Salviamo Firenze, ricordando come dal primo gennaio scatteranno le sanzioni, “se i controlli verranno fatti”, precisano, annunciando che la protesta proseguirà nel 2025. “Azioni finalizzate a sgonfiare l’enorme bolla immobiliare che sta travolgendo Firenze. Perché ci sono migliaia di appartamenti sui portali di affitto turistico. Perché i nuovi interventi residenziali sono solo e soltanto per il mercato internazionale del superlusso. Ogni giorno scompare un’attività economica ed apre un pezzo del mangificio”.