Sono accusati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale dopo una serie di scontri con le forze dell’ordine.
Torino – Sei ragazzi tra i 16 e i 17 anni, legati al Kollettivo Einstein di Torino, sono stati raggiunti questa mattina da un provvedimento di obbligo di permanenza in casa, la misura cautelare più restrittiva prevista per i minorenni. La decisione è stata presa dal giudice del tribunale per i minorenni su richiesta della procura, che contesta ai giovani i reati di lesioni e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
L’inchiesta della Digos prende avvio dal 27 ottobre, quando un gruppo di studenti del collettivo aveva interrotto un banchetto informativo di Gioventù Nazionale all’ingresso del liceo Einstein, in via Bologna. L’arrivo degli agenti per riportare la situazione alla calma aveva innescato una reazione violenta: uno dei minorenni era stato fermato, ma il tentativo di condurlo in questura aveva provocato spinte, calci e un tentativo di sottrarlo al controllo della polizia. Tre agenti, due della Digos e un operatore del Reparto Mobile, erano rimasti feriti.
Per uno dei sei ragazzi, le accuse si estendono anche ai fatti del 14 novembre, quando un gruppo di manifestanti era riuscito a entrare nella sede della Città Metropolitana passando dal varco carraio che conduce ai garage. L’irruzione era degenerata in un duro confronto con il Reparto Mobile: gli agenti erano stati colpiti con aste di bandiere, oggetti lanciati e persino un estintore svuotato in precedenza. Nove poliziotti avevano riportato contusioni e ferite. In quella circostanza era già stato arrestato un diciottenne, identificato grazie alle immagini.
Parallelamente, questa mattina la Digos ha effettuato perquisizioni nelle abitazioni di altri giovani coinvolti in episodi distinti. Le verifiche riguardano l’irruzione del 28 novembre nella redazione de La Stampa e le occupazioni dei binari nelle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa, avvenute dopo le manifestazioni del 22 e 24 settembre a sostegno della Global Sumud Flotilla.
L’obbligo di permanenza in casa imposto ai sei minorenni riflette la gravità delle condotte contestate e apre ora la strada al procedimento davanti alla giustizia minorile.