Un sistema mascherato da solidarietà internazionale avrebbe finanziato Hamas: nove arresti e sette milioni di euro al centro dell’inchiesta.
Genova – Un flusso di denaro apparentemente destinato alla solidarietà internazionale nascondeva, secondo gli inquirenti, un sistema strutturato di finanziamento illecito. È questo il quadro emerso da una maxi operazione delle forze dell’ordine che ha portato all’arresto di nove persone, ritenute coinvolte in un meccanismo di raccolta fondi a favore di Hamas.
L’indagine, denominata operazione Domino, ha permesso di ricostruire l’attività di un’organizzazione radicata anche sul territorio nazionale che operava sotto la copertura di tre associazioni benefiche. Attraverso donazioni raccolte sia mediante canali bancari sia in contanti, il gruppo avrebbe movimentato complessivamente circa sette milioni di euro, formalmente destinati ad attività umanitarie.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti della Guardia di Finanza di Genova, una parte rilevante di queste somme non avrebbe mai raggiunto le finalità dichiarate. Le indagini hanno infatti consentito di appurare che il sistema di raccolta fondi, solo in apparenza legato a iniziative caritative nella Striscia di Gaza e nei territori della Cisgiordania, sarebbe stato utilizzato per alimentare economicamente l’organizzazione terroristica di Hamas.
A coordinare l’operazione è stato il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, che ha ricostruito nel dettaglio i flussi di denaro e il ruolo dei singoli indagati all’interno della rete. L’attività investigativa ha evidenziato come la struttura fosse in grado di operare in modo continuativo, sfruttando la fiducia dei donatori e la parvenza di legalità garantita dall’uso di associazioni formalmente riconosciute.