Formazione, inclusione e occupazione: il progetto che porta giovani con disabilità a lavorare nell’hotellerie di alto livello.
Roma – In città esiste un’associazione che aiuta i ragazzi con disabilità fisica, sensoriale o intellettiva a
trovare un lavoro nell’Hotellerie di lusso. E lo fa volontariamente attraverso fondi privati come
quelli stanziati dall’Università Nicolò Cusano affinché i sogni di una Silvia con sindrome di Down,
un Alessio con Asperger, un Maurizio ipovedente o una Francesca affetta da una rara malattia al
cuore possano diventare realtà.
L’ente di Terzo Settore si chiama Pro Etico Roma Aps e, nel suo primo anno di vita, è riuscito a
creare un ponte virtuoso fra le grandi catene alberghiere e la scuola di formazione Albergo Etico-
The First in Rome. Catene del calibro di Aleph Hotel, Six Senses, Double Tree by Hilton, Globus,
Roscioli. Grazie all’associazione, presieduta da Federica Lunedei, l’89% dei tirocinanti presso
l’Albergo Etico ha un posto di lavoro. E per taluni, usciti dal coma, una seconda ragione di vita.
“Sono sicuramente risultati sbalorditivi che vanno oltre la normativa sull’assunzione di persone
con disabilità: i nostri ragazzi escono fuori dal tirocinio preparati, motivatie professionali”,
ammonisce la presidente di Pro Etico Roma Aps: “Ai colloqui hanno dimostrato di avere tutte le
carte in regola per lavorare in strutture di prestigio e, per fortuna, si sono trovati di fronte
manager che li volevano davvero assumere”.
Per loro la disabilità non è un ostacolo ma un accrescimento di valore. Da non sottovalutare poi un altro aspetto, come fa notare l’associazione sostenuta da Unicusano: “Al momento dell’assunzione nessuno è demansionato: ciò che i ragazzi studiano in accademia lo rendono poi nel proprio percorso lavorativo”. In altre parole: vengono assunti perché c’è bisogno di quel ruolo.
Tantissime le storie che si intrecciano fra le 18 camere, la sala colazioni, il ristorante “Etico Food” o
la reception di Albergo Etico-The First in Rome, struttura dove insegnano professionisti del settore
fra cui chef, maître, manager di sala o di piano.
A raccontarle la stessa Lunedei: “Silvio era un odontoiatra finito in coma che gli ha fatto perdere la vista e, quindi, il lavoro. Così, una volta fuori pericolo di vita, non ha mollato e si è reinventato: sfruttando la precisione e il rigore derivati dalla sua precedente vita lavorativa, è diventato un ottimo magazziniere nel settore alberghiero”.
Oggi è felicemente impiegato al Six Senses. “Oppure c’è Adele affetta da sindrome di Down – prosegue la presidente dell’associazione sostenuta da Unicusano – Dopo il liceo artistico, iscritta dai suoi genitori, ha deciso di cambiare strada perché sentiva dentro di sé forte il richiamo verso l’alta cucina: ha così studiato con determinazione e costanza per diventare chef. E ci sta riuscendo”.
Oggi le hanno proposto di essere mental coach dei ragazzi che stanno frequentando la scuola alberghiera da lei frequentata in passato e da luglio scorso è la sous chef presso uno degli hotel della catena Hilton. “Assunta con contratto come ogni altro lavoratore”, assicura Lunedei, che conclude con la carrellata di esempi citando il caso di Stefano, affetto da una importante malattia rara, che, dopo neanche una settimana di lavoro, si è visto trasformare il contratto da part time a full time.
Da gennaio 2025 sono nove i ragazzi assunti grazie a Pro Etico Roma Aps, associazione alla quale
l’Unicusano ha contribuito donando un importante contributo economico per le sue attività.
“Grazie ai fondi possiamo sostenere economicamente la formazione dei tirocinanti con meno
possibilità economiche seguendoli poi nel loro percorso di inserimento lavorativo”. Perché il
lavoro dell’ente di Terzo Settore va oltre la ricerca di una sistemazione, recependo dai manager degli hotel coinvolti feedback per il miglioramento costante e continuo dei tirocini. All’Albergo Etico-The First in Rome, parte della vasta rete Albergo Etico Italia, arrivano persone fragili fra i 18 e i 40 anni impegnate in tirocini formativi della durata fra 8 e 18 mesi. Ed è grazie a una fitta rete di professionisti del settore alberghiero (chef, receptionist, responsabile di sala o di piano) che la mission della Pro Etico – e il sogno di questi ragazzi – può avverarsi: sono loro che creano la grande famiglia di Albergo Etico e sono loro che danno l’ok a Pro Etico per poter procedere con l’inserimento lavorativo dei tirocinanti”.