Giornata di tensioni con lancio di ordigni artigianali e materiale da costruzione contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con getti d’acqua ad alta pressione e gas irritanti.
Torino – ll capoluogo piemontese ha vissuto ore di forte tensione sociale con episodi di guerriglia urbana tra attivisti del movimento antagonista e reparti delle forze di sicurezza. Il bilancio provvisorio conta undici operatori in divisa che hanno riportato lesioni durante gli scontri.
La mobilitazione a favore dello spazio autogestito Askatasuna, liberato dalle autorità giovedì 18 dicembre nelle prime ore del mattino, è partita alle 14:30 dal concentramento davanti alla sede universitaria di Palazzo Nuovo, polo degli studi umanistici dell’ateneo torinese. Diverse migliaia di persone hanno aderito all’iniziativa.

Dopo circa sessanta minuti di percorso, attorno alle 16:30, a poche centinaia di metri dall’edificio che per tre decenni è stato occupato in corso Regina Margherita 47, si sono verificati i primi contatti conflittuali. I partecipanti alla protesta hanno tentato di avvicinarsi alla palazzina forzando le barriere di sicurezza predisposte. Sul manto stradale sono rimasti sparsi blocchi di laterizio di grosse dimensioni e contenitori per rifiuti incendiati. La risposta delle autorità è avvenuta prevalentemente attraverso l’impiego di cannoni ad acqua e dispositivi fumogeni urticanti.
Successivamente, il corteo ha ripreso il movimento dirigendosi lungo le rive del fiume Po, per poi arrestarsi definitivamente nell’area compresa tra la basilica della Gran Madre e il collegamento viario che la unisce alla piazza principale del quadrilatero romano, dove è stata dichiarata conclusa la manifestazione. In quella location, alcuni elementi hanno proiettato messaggi luminosi sulle facciate degli edifici circostanti con slogan contro il governo nazionale, rivendicazioni di libertà per il centro sociale e invettive rivolte sia alle forze di polizia sia al primo cittadino Stefano Lo Russo, che aveva annullato l’accordo per la regolarizzazione dello spazio occupato.

Va ricordato che l’immobile avrebbe dovuto risultare vuoto al momento dell’intervento delle autorità, mentre durante l’operazione di giovedì sono state trovate sei persone all’interno della struttura.
Al termine della giornata, i promotori hanno comunicato il calendario delle prossime iniziative: un nuovo corteo cittadino è previsto per il 31 dicembre, seguito da un’assemblea con partecipazione estesa a livello nazionale programmata per il 17 gennaio nel capoluogo sabaudo, e una grande mobilitazione definita di respiro nazionale in agenda per il 31 gennaio, sempre a Torino.