Il Gup ha prosciolto l’ex responsabile della Mobilità e alcuni dirigenti comunali perché il fatto non sussiste.
Milano – Il giudice per le udienze preliminari Alberto Carboni ha decretato l’assoluzione piena per Marco Granelli, attuale assessore alla Cura del territorio di Milano, accusato di omicidio stradale in relazione a due tragici incidenti che coinvolsero altrettante cicliste nel corso del 2023. Il politico è stato assolto “perché il fatto non sussiste”.
L’amministratore locale era stato rinviato a giudizio nella sua veste di precedente assessore alla Mobilità, con l’ipotesi accusatoria che lo riteneva corresponsabile per presunte anomalie nella progettazione e costruzione delle infrastrutture dedicate alle biciclette. Le accuse riguardavano specificatamente i tracciati dove avvennero i sinistri mortali.
Il primo episodio risale al primo febbraio dello scorso anno, quando Veronica D’Incà, trentottenne, perse la vita mentre pedalava lungo la pista ciclabile di viale Brianza, nella zona di piazzale Loreto. La donna venne travolta da un mezzo pesante. Il secondo drammatico evento si verificò invece ad aprile, quando Cristina Scozia, trentanovenne, fu investita e uccisa da una betoniera mentre transitava in sella alla sua bicicletta all’incrocio tra via Sforza e corso di Porta Vittoria, a pochi passi dal palazzo delle aule giudiziarie.
I due procedimenti, celebrati con rito abbreviato davanti al magistrato milanese, hanno visto coinvolti anche alcuni funzionari del Comune di Milano. Anche per questi ultimi il giudice ha disposto l’assoluzione con la medesima formula liberatoria, escludendo quindi qualsiasi responsabilità penale nella realizzazione delle opere viarie.