Valditara annuncia la riforma dei programmi scolastici

Il ministro dell’Istruzione critica l’Europa “wokista” e promette nuove linee guida per le scuole.

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha anticipato l’imminente firma dei nuovi curricoli per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. L’annuncio è arrivato attraverso un’intervista rilasciata a Il Giornale, nella quale il titolare del dicastero ha criticato l’attuale impostazione didattica.

“Attualmente nelle scuole si dedica ampio spazio allo studio di animali preistorici estinti in terre lontane, mentre vengono marginalizzate le grandi civiltà che hanno fondato la nostra cultura“, ha dichiarato Valditara, sottolineando la necessità di “rimettere in ordine le priorità educative”.

Secondo il ministro, gli studenti dovrebbero completare il ciclo della scuola media con una solida comprensione delle radici della civiltà occidentale: la cultura classica greca e latina, il cristianesimo e l’Umanesimo. Tra le novità introdotte nei programmi figura anche “l’educazione al rispetto e alle relazioni sane”, un insegnamento che Valditara considera fondamentale per contrastare “la dissoluzione dei valori fondanti della società”.

Le dichiarazioni del ministro si inseriscono in una riflessione più ampia sulla nuova strategia geopolitica statunitense, che secondo Valditara solleva interrogativi cruciali sul futuro del Vecchio Continente: Quale prospettiva può avere un continente che registra un costante declino demografico, che non difende i propri interessi e che ha perso fiducia nella propria identità storica?”

Il responsabile dell’Istruzione ha precisato che le critiche americane non sono dirette all’Europa in generale, ma a un’Europa dominata dalla cultura woke che ha reciso i legami con le proprie origini”. A titolo esemplificativo, ha citato i dibattiti della Commissione europea sulla terminologia neutrale rispetto al genere, definendoli “paradossali” e indicativi di “una corrente di pensiero che intende superare la concezione binaria del sesso, relativizzando ogni elemento ma cancellando simultaneamente le fondamenta della cultura occidentale”.

Sul fronte delle relazioni transatlantiche, Valditara ha ribadito l’importanza del legame strategico tra le due sponde dell’Atlantico, ma ha invitato l’Europa ad assumere un ruolo più autonomo e maturo, “senza rimanere costantemente dipendente dalla tutela altrui”.

Il ministro ha concluso richiamando il modello romano di integrazione: “L’antica Roma riuscì ad assimilare popolazioni provenienti da ogni angolo del mondo conosciuto, ma sulla base di un principio fondamentale: l’orgoglio della cittadinanza e l’adesione ai suoi valori condivisi”. Un riferimento, questo, che Valditara ha collegato al dibattito contemporaneo sui flussi migratori e sull’integrazione.