Usavano scuse telefoniche assurde e finti ruoli per truffare anziani e svaligiare le loro case, seguendo sempre la stessa tecnica.
Monza – La polizia ha arrestato due cittadini italiani di 32 e 34 anni, in esecuzione di una misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP su richiesta della Procura di Monza. I due sono ritenuti responsabili di numerose truffe e furti in abitazione ai danni di persone anziane, messi a segno con il modus operandi del finto avvocato o del falso appartenente alle forze dell’ordine.
Le indagini sono state avviate alla fine dello scorso anno a seguito della commissione di un furto in abitazione ai danni di una donna di 73 anni, in occasione del quale erano sono stati asportati dall’interno della cassaforte preziosi per un valore di oltre 400mila euro.
Nella circostanza l’anziana donna aveva ricevuto alcune telefonate sul proprio numero fisso, nel corso delle quali un interlocutore maschile, fingendosi amico del figlio, le aveva chiesto di effettuare un bonifico di 7mila euro. La signora aveva risposto di non avere quella cifra e il truffatore, di rimando, le aveva fatto credere che, se non avesse versato quell’importo, il figlio sarebbe finito in carcere.
Durante le ulteriori telefonate, effettuate sul numero cellulare della donna, fraudolentemente carpito, il reo si era informato circa la presenza di denaro e gioielli presso l’abitazione della donna, riuscendo peraltro a farsi indicare il suo citofono. L’anziana signora, credendo di parlare con l’amico del figlio, aveva fornito al truffatore tutti i dati richiesti e dopo pochi minuti alla sua porta si era presentato un complice.
Una volta in casa, quest’ultimo si era fatto dare il numero di combinazione della cassaforte e, dopo averla aperta approfittando di un momento di distrazione e disorientamento dell’anziana, ne aveva trafugato il contenuto di ori e preziosi.
Gli immediati accertamenti, consistiti nella visione delle immagini di videosorveglianza, avevano consentito di individuare un’autovettura Volkswagen T-Roc grigia, che subito dopo il fatto si era allontanata dal luogo del furto con 2 persone a bordo, un uomo e una donna di circa 30-35 anni.
Ulteriori approfondimenti consentivano di accertare che lo stesso veicolo era stato rilevato in occasione di un analogo episodio delittuoso commesso in Friuli e in quella circostanza erano stati indagati in stato di libertà un uomo di 32 anni e una donna di 34 anni, entrambi italiani. Sulla scorta di tali elementi, le indagini si sono quindi concentrate sulla coppia, che poi è risultata responsabile anche del furto commesso a Monza.
Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno consentito di documentare che l’uomo, nella mattinata immediatamente successiva al furto commesso a Monza, si era fatto accompagnare da un complice alla stazione di Milano Centrale e aveva preso un treno ad alta velocità per Napoli, trasportando con sé la refurtiva all’interno di un trolley.
Nel corso delle successive indagini sono stati acquisiti gravi elementi indiziari in ordine alla commissione di altri 9 episodi delittuosi, 4 dei quali commessi a Monza, 1 a Giussano, 1 a Cavenago, 1 a Milano, 1 ad Aosta, 1 ad Impruneta. L’attività investigativa ha fatto emergere che i due ricoprivano un ruolo ben definito nell’ambito di una più ampia organizzazione criminale, occupandosi non soltanto della materiale esecuzione dei furti e delle truffe, ma anche della successiva monetizzazione della refurtiva.
Per gli spostamenti e la commissione dei reati i due truffatori potevano contare su diverse autovetture a noleggio, che in alcuni casi venivano messe a disposizione dei complici, alcuni dei quali giunti dalla Campania per commettere i furti.
Nel corso dell’attività sono stati eseguiti 2 arresti in flagranza, nei primi mesi del 2025, quando la coppia di truffatori, arrestata oggi, era stata colta in flagranza di reato da personale della polizia di Stato della Questura di Monza e della Brianza in servizio di volante all’esterno di un’abitazione della città di Monza. Anche in quella circostanza la donna si trovava all’esterno con il ruolo di “palo”, nei pressi dell’autovettura a noleggio, mentre l’uomo aveva fatto accesso nello stabile per commettere il furto.
Il valore della refurtiva complessivamente asportata in occasione dei furti contestati agli indagati è stimabile in oltre 550mila euro, tra denaro contante, gioielli e orologi. Il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari è stato eseguito nei comuni di Milano e Cinisello Balsamo.