Quando il copione non regge: truffatore beccato alla prima scena

Il 17enne travestito da ufficiale giudiziario ci prova, ruba e scappa: peccato che sotto la finestra passasse una pattuglia della polizia.

Roma – Era iniziata come una truffa delle più comuni, con una voce ferma al telefono ed una donna anziana messa sotto pressione. Questa volta, però, il copione si è chiuso in strada, con una scena finale diversa, quando il giovane, travestito da ufficiale giudiziario, si è ritrovato circondato dalla polizia mentre cercava di dileguarsi dopo aver conquistato un bottino di circa 4.000 euro.

È accaduto nel quartiere Esquilino. Il raggiro era cominciato con una telefonata in apparenza credibile. Dall’altra parte della cornetta, un sedicente maresciallo dei carabinieri della Stazione Nomentana comunicava alla vittima, una donna di 68 anni, che la sua auto era stata utilizzata per mettere a segno una rapina. Il tono dell’interlocutore era concitato: l’anziana avrebbe dovuto chiarire subito la sua posizione per evitare gravi conseguenze sotto il profilo penale. Pochi minuti dopo, è arrivato un tentativo di rimodulare l’approccio con la proposta di una “risoluzione bonaria”.

Di lì sono così iniziate domande insistenti sui gioielli e sul danaro in contanti custodito in casa, seguita dall’annuncio dell’arrivo di un collaboratore incaricato di verificare la legittima provenienza dei preziosi. Il tempo di restare al telefono, tenuta inchiodata dalla voce rassicurante ma ingannevole del finto maresciallo, e qualcuno ha suonato alla porta. Il giovane, presentatosi travestito da ufficiale giudiziario, ha guadagnato immediatamente la fiducia della donna e l’accesso alla sua abitazione e, in un attimo, quell’accoglienza si è trasformata in un incubo: nel giro di pochi minuti, i 4.000 euro che la vittima aveva lasciato su una mensola sono spariti insieme al giovane, che nel frattempo era sceso di corsa per le scale.

Sono bastati pochi secondi perché la donna realizzasse quanto accaduto e spalancasse la finestra per chiedere aiuto. Quella richiesta disperata ha attirato l’attenzione di una pattuglia che, proprio in quel momento, transitava in strada. A rincorrere il giovane c’era anche un uomo, testimone della fuga. Gli agenti hanno impiegato pochi secondi: una manciata di metri, una rotazione improvvisa del sospetto, il tentativo di gettare sotto un’auto il telefono usato per coordinarsi col complice. Nel giro di poco, il giovane si è trovato circondato dagli agenti con tanto di bottino in tasca.

Il resto dell’accaduto è stato ricostruito tramite il suo cellulare, sulle cui piattaforme di messaggistica sono state tracciate le conversazioni intercorse col complice ed i passaggi del copione studiati per ingannare la donna passo dopo passo. Accompagnato negli uffici del commissariato, il ragazzo, diciassettenne di origine partenopea, è stato arrestato e condotto al C.P.A. Virginia Agnelli.

La Procura della Repubblica per i minorenni di Roma ha richiesto ed ottenuto dal Gip la convalida dell’arresto e l’applicazione della misura cautelare del collocamento in comunità. Sono in corso ulteriori approfondimenti per individuare altre eventuali persone responsabili in concorso dell’episodio ai danni della donna.