Vernice nera sulla targa in memoria di Michael Stefano Gaj Tachè, morto a due anni nell’attentato del 1982.
Roma – Un grave episodio di vandalismo ha colpito la sinagoga situata in via Giuseppe Pianese, nel quartiere capitolino di Monteverde. I muri dell’edificio religioso sono stati imbrattati con slogan politici, mentre è stata deturpata con vernice scura la targa commemorativa dedicata a un bambino rimasto vittima di un attacco terroristico oltre quarant’anni fa.
Sulle pareti del luogo di culto sono apparse diverse frasi dal contenuto politico. Tra i messaggi lasciati dai responsabili del gesto figurano slogan come “Monteverde antisionista e antifascista” e “Palestina Libera”, che hanno trasformato un edificio religioso in uno spazio di propaganda.
L’aspetto più grave dell’azione vandalica riguarda però la profanazione della targa intitolata a Michael Stefano Gaj Tachè, un bambino di appena due anni che perse la vita il 9 ottobre 1982 durante un attacco terroristico palestinese. La memoria di questa giovanissima vittima innocente è stata oltraggiata con vernice nera, un gesto che ha suscitato particolare indignazione.
Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica capitolina, ha espresso forte preoccupazione per quanto accaduto, sottolineando come l’episodio sia avvenuto subito dopo l’ennesima manifestazione a favore della causa palestinese tenutasi nei pressi del Tempio di Monteverde.
Secondo Fadlun, questi atti si collocano in un contesto più ampio di intimidazione, che include anche l’assalto recente alla redazione de La Stampa a Torino. Il presidente della Comunità ha evidenziato come l’antisemitismo stia sempre più diventando uno strumento utilizzato per esprimere dissenso politico, una deriva pericolosa che mescola legittima critica politica con odio religioso.
La Comunità Ebraica ha espresso fiducia nelle forze dell’ordine e ha rivolto un appello deciso alle istituzioni governative, chiedendo interventi concreti e determinati per arginare quella che viene definita una “spirale d’odio” in continua crescita.
Il vicepremier Antonio Tajani è intervenuto prontamente sulla vicenda attraverso i social media, condannando con fermezza il gesto vandalico. Tajani ha voluto ricordare specificamente la figura di Stefano Gaj Taché, ucciso nell’attentato terroristico che colpì la Sinagoga di Roma nell’ottobre del 1982.
Il ministro degli Esteri ha contattato telefonicamente Victor Fadlun per manifestargli la propria solidarietà personale e quella delle istituzioni. Nel suo messaggio pubblico, Tajani ha lanciato un appello chiaro: “Contro ogni fantasma del passato, basta antisemitismo, basta odio”, ribadendo la necessità di combattere con determinazione ogni forma di discriminazione religiosa.