Operazione “Mundus Solo”: nel mirino cantieri e discariche abusive

Sequestrate 127 barche e oltre 7.000 metri quadrati di aree irregolari, 13 imprenditori denunciati per violazioni ambientali e paesaggistiche.

Livorno – Il reparto operativo aeronavale ha concluso con successo l’operazione denominata “Mundus Solo” predisposta dal comando regionale Toscana della Guardia di finanza per il contrasto degli illeciti ambientali, condotta in stretta collaborazione con l’agenzia regionale per la protezione ambientale Toscana (ARPAT) e in coordinamento con i comandi provinciali del Corpo di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto per gli specifici approfondimenti dei connessi profili di polizia economico-finanziaria.

L’azione di controllo si è concentrata nel settore della cantieristica nautica – segmento produttivo dinamico e in crescita – al fine di tutelare le attività produttive che operano nel rispetto della legalità e costituiscono il fiore all’occhiello dell’economia regionale.

Nel contesto delle operazioni, la sinergia con tecnici e funzionari di ARPAT ha consentito di ampliare i controlli eseguiti sui cantieri navali anche alle emissioni in atmosfera e agli scarichi idrici, che richiedono strumentazioni e competenze tecnico scientifiche specifiche.

La preliminare attività di analisi delle società operanti e la successiva ricognizione del territorio ha consentito di individuare siti non autorizzati per il deposito o smistamento dei rifiuti, ovvero aree di lavorazione potenzialmente nocive verso le quali è stata orientata l’azione sistematica delle Fiamme Gialle.

In sintesi, nel corso dell’anno sono stati eseguiti 22 controlli, di cui 17 conclusi con esito irregolare, a conferma dell’efficacia della fase preparatoria che ha reso così redditizia l’azione repressiva.

Sono stati segnalati alle Autorità Giudiziarie 13 rappresentanti legali di società per reati ambientali relativi a 3 fatti di abusivismo edilizio su aree sottoposte a vincolo paesaggistico, 5 casi di mancata autorizzazione alle emissioni in atmosfera e allo scarico di acque reflue industriali e 5 attività non autorizzate di gestione di rifiuti classificati pericolosi e non; sequestrati, inoltre, più di 7.000 metri quadrati di aree in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, 127 imbarcazioni da diporto, nonché quantitativi di rifiuti speciali pericolosi – e non – eccedenti i 15 metri cubi.

Ulteriori violazioni alle prescrizioni del Testo Unico Ambientale (Decreto Legislativo 152/2006) sono state contestate in riferimento a scarichi di acque reflue, emissioni di fumi in atmosfera e errata compilazione dei registri di carico e scarico dei rifiuti, per sanzioni amministrative di importo complessivo eccedente, nel massimo, i 380.000 euro.

Ai fini delle imposte dirette, sono stati contestati elementi positivi di reddito/ricavi non contabilizzati per un importo di 25.200 euro e, ai fini IVA, una maggiore imposta dovuta pari a 5.555 euro, oltre a mancato versamento di ritenute IRPEF pari a 42.529 euro.

Sono stati così conseguiti gli obiettivi dell’operazione che si proponeva di colpire in modo mirato le violazioni ambientali, per garantire una costa più protetta e un ambiente più sicuro, nel rispetto delle normative di settore, in materia di tutela ambientale (Decreto Legislativo 152/2006 “Testo Unico Ambientale”) e paesaggistica (Decreto Legislativo 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”), nonché economico-finanziaria (imposte dirette).